Negli ultimi tempi c’è una droga ricercata dai giovani più della cocaina. Si chiama “Chapo” e, come riporta il quotidiano Il Mattino, sta spopolando nei quartieri ricchi di Napoli, quelli che si possono permettere le sostanze stupefacenti più costose. Si tratta di un nuovo tipo di hashish, con principi attivi molto alti. La richiesta è continua, come hanno confermato le forze dell’ordine, impegnate in diversi sequestri su tutto il territorio. La voce di una sostanza da “sballo” dalle potenzialità enormi ormai ha fatto il giro della città partenopea. La droga è promossa attraverso una campagna pubblicitaria molto persuasiva e penetrante, a partire dallo stesso nome utilizzato per definirla.
“Chapo” è il soprannome del messicano Joaquin Guzmàn Loera, criminale e trafficante di sostanze stupefacenti. Guzmán era il capo di un'organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga, chiamata cartello di Sinaloa dal suo stato messicano natale in cui ha la propria base di commercio. La rivista Forbes lo inserì nella lista degli uomini più ricchi del mondo al venticinquesimo posto e oggi Guzmàn ha un patrimonio stimato sui 14 miliardi di dollari. Viene considerato il trafficante di droga più potente del mondo. Guzmán è nato a Sinaloa ed è cresciuto in una povera famiglia di agricoltori.
Subì abusi fisici dal padre, attraverso il quale entrò nel traffico della droga, aiutandolo a coltivare la marijuana per gli spacciatori locali durante l'inizio della sua età adulta. Alla fine degli anni settanta, Guzmán cominciò a lavorare per Héctor Luis Palma Salazar, uno dei signori della droga messicani emergenti. Aiutò Salazar a tracciare le rotte per muovere la droga a Sinaloa e negli Stati Uniti. In seguito, a metà degli anni Ottanta, si occupò della logistica per Miguel Ángel Félix Gallardo, uno dei massimi narcotrafficanti del Paese, ma nel 1989, dopo l'arresto di Gallardo, fondò il suo cartello.
Il pericoloso narcotrafficante sovrintendeva le operazioni per mezzo delle quali la cocaina, la metanfetamina, la marijuana e l’eroina venivano prodotte in massa, introdotte e distribuite negli Stati Uniti e in Europa, nei posti dove venivano maggiormente consumate. Riuscì nell’impresa usando per la prima volta celle di distribuzione e lunghi tunnel sotto i confini, che gli permisero di esportare negli Stati Uniti più droga di ogni altro trafficante della storia. La leadership di Guzmán gli portò una quantità immensa di potere e ricchezza; la Drug enforcement administration (Dea) stimò che eguagliava l'influenza e la ricchezza di Pablo Escobar.
Guzmán fu catturato per la prima volta nel 1993 in Guatemala e fu estradato in Messico e condannato a venti anni in prigione per omicidio e traffico di droga. Nel 2001, corrompendo le guardie carcerarie, fuggì da una prigione federale di massima sicurezza. Come conseguenza del suo status da fuggitivo, c'era una ricompensa combinata di 8,8 milioni di dollari dal Messico e dagli Stati Uniti per informazioni utili alla cattura. Fu arrestato in Messico nel 2014, ma riuscì a fuggire nel 2015, prima della condanna ufficiale, attraverso un tunnel sotto la sua cella. Le autorità messicane lo ricatturarono dopo una sparatoria nel 2016 e l'anno dopo lo estradarono negli Stati Uniti.
Nel 2019, fu dichiarato colpevole di una serie di capi di accusa correlati alla sua leadership del Cartello di Sinaloa e sta attualmente scontando una condanna all'ergastolo nell'Adx Florence, penitenziario di massima sicurezza in Colorado.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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