Coronavirus, a Napoli Pasqua a porte chiuse: "No a distribuzione di palme e acqua santa"

La decisione è stata presa dal Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe in rispetto delle norme fissate dalle autorità per contenere l’epidemia di coronavirus

Coronavirus, a Napoli Pasqua a porte chiuse: "No a distribuzione di palme e acqua santa"

La Pasqua di questo 2020 appena iniziato, ma già foriero di eventi drammatici per il mondo, sarà completamente diversa dalle tradizioni. In osservanza alle ordinanze nazionali per contenere l’emergenza coronavirus, infatti, anche la Diocesi di Napoli celebrerà i riti della Settimana Santa a porte chiuse. Una decisione sofferta ma necessaria, quella presa dal Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, comunicata anche ai sacerdoti delle singole parrocchie affinché, a loro volta, diramino la notizia a tutte le comunità.

Sepe ha ricordato che è rigorosamente vietata anche la distribuzione di palme e dell’acqua santa. I fedeli non potranno essere presenti fisicamente all’interno delle chiese ma potranno seguire i riti attraverso dirette televisive dal Duomo di Napoli sull’emittente Canale 21 Nella Settimana Santa, ha spiegato il porporato, "a partire dalla Domenica delle Palme, tutti si uniformeranno, in comunione, alle celebrazioni fatte a porte chiuse nella Cattedrale e trasmesse, generosamente, in diretta televisiva".

In un vademecum stilato per i fedeli, salvo diverse disposizioni della Cei come sottolinea lo stesso Cardinale, si raccomanda di "non uscire di casa se non per i motivi fissati dalle Autorità civili (lavoro, salute, necessità)". Inoltre, non sono consentite tutte le cerimonie religiose. Le Chiese, però, restano aperte ogni giorno soltanto per alcune ore del mattino e "unicamente per consentire a qualche fedele di confessarsi o di confidare una sua pena al parroco o per una breve preghiera individuale", stando sempre attenti alle disposizioni per evitare un possibile contagio da coronavirus come mantenere la distanza di almeno un metro tra persone e in numero ridotto in maniera da non creare assembramento.

Sepe ha ricordato ancora che al sacerdote è consentita la celebrazione della messa rigorosamente in privato, senza l'assistenza di alcuno e senza dare l'Eucaristia neppure al diacono nel caso fosse presente. Allo stesso tempo non è necessario procedere alla esposizione del Santissimo Sacramento o alla benedizione.

Il Cardinale di Napoli presiederà, come al solito, tutti i riti dalla messa della Domenica delle Palme del 5 aprile alla messa crismale, dalla Via crucis del Venerdì Santo alla Veglia, fino alla solenne messa di Pasqua di domenica 12 aprile.

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