Un fucile nascosto tra le erbacce. Lo hanno scoperto i carabinieri nell’area del rione Moscarella a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. I militari hanno rinvenuto l’arma all’interno di un terreno abbandonato. Si trovava occultato tra le sterpaglie. Dai controlli è emerso che si trattava di un fucile semiautomatico a pompa, calibro dodici. La matricola dell’arma è risultata essere stata abrasa, con ogni probabilità per renderlo irriconoscibile e immetterlo nei circuiti sommersi delle armi clandestine. Il fucile è stato ritrovato in ottimo stato, da poco sarebbe stato addirittura lubrificato a dovere. Insieme al fucile, i carabinieri hanno ritrovato anche alcune centinaia di proiettili, al punto da indurre i militari a ritenere di aver messo le mani su un vero e proprio arsenale a cielo aperto. Non tutte le cartucce, però, erano compatibili con quell’arma. I carabinieri, infatti, hanno ritrovato 38 proiettili a pallettoni e 28 a palla singola insieme a cartucce per pistola calibro 9.32 e per carabina.
Le indagini, adesso, si concentrano per comprendere la provenienza di quel fucile e capire a chi fosse disponibile l’arma. E, inoltre, sono state avviate le indagini scientifiche, con gli accertamenti balistici del caso, per scoprire se (ed eventualmente da chi e in quale occasione) quell’arma sia stata utilizzata per compiere delitti.
Proseguono i controlli delle forze dell’ordine sul fronte caldissimo delle armi clandestine. Solo pochi giorni fa, sempre nel Napoletano ma nella città di Sant'Antimo, i carabinieri hanno scoperto e sequestrato un altro arsenale. Questa volta, a finire sotto i sigilli, erano state due pistole (nello specifico si trattava di due rivoltelle, una 357 magnum e una Colt 38), furono inoltre scoperti poi due fucili da caccia, di marca Beretta, entrambi calibro dodici corredato e una pistola semiautomatica calibro otto.
Le armi erano corredate da una dotazione di munizioni, di vario calibro, composta da 106 proiettili. Ma non è tutto perché nella piccola santabarbara rinvenuta al centro di Sant’Antimo, però, c’era anche dell’altro. Nello specifico, i carabinieri hanno ritrovato ben cinque razzi ritenuti di fabbricazione jugoslava.
Secondo gli investigatori si tratta di armi molto diffuse nell’Est e utilizzate largamente negli anni del conflitto che ha insanguinato i Balcani. Armi e razzi erano stati nascosti all'interno di un vano contatore che si trovava a servizio di una palazzina in ristrutturazione.Segui già la pagina di Napoli de ilGiornale.it?
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