L’appuntamento era fissato per le 10.30 di ieri. Ma residenti e commercianti del Vasto, il quartiere di Napoli spesso al centro della ribalta delle cronache per gravi fatti di violenza e di criminalità, hanno iniziato ad affollare Piazza Principe Umberto già molto prima.
Nonostante la bella giornata che invogliava ad uscire per fare una passeggiata, decine di persone hanno speso parte del loro tempo per ritrovarsi nella piazza situata non lontano dalla Stazione centrale per gridare il proprio malcontento verso il sindaco Luigi De Magistris.
La manifestazione odierna, dal titolo Tour do’ Vast (un creativo miscuglio tra francese e napoletano che significa Giro del Vasto), aveva l’obiettivo di mostrare la reale situazione dell’area e valutare se le promesse fatte nel corso del tempo dal primo cittadino sono state mantenute. Maggiore sicurezza, installazione di videocamere di sorveglianza in tutta la zona, tutela della attività aperte da giovani e creazione di un’area mercatale di libero scambio erano alcuni dei propositi di De Magistris. Belle idee rimaste sulla carta. Così come l’intenzione espressa dallo stesso Giggino di recarsi nel Vasto almeno 3 volte a settimana.
Il tempo di posizionare il banchetto per avviare una raccolta firma e Vittorio Macina, un educatore molto impegnato nel sociale, mi prende sotto braccio e mi porta nella piccola area verde dove sono al lavoro alcuni immigrati. ''Noi li conosciamo, siamo amici. Sono giovani che si impegnano per il quartiere, un esempio da seguire''. ''Non come loro'', continua indicando un muretto poco distante sul quale sono seduti diversi stranieri a fare nulla. ''La colpa in realtà non è la loro- sottolinea Vittorio - ma di chi li fa venire qui e li abbandona. Vedete, loro stanno in mezzo alla strada dalla mattina alla sera facendo niente''.
L’educatore però ci tiene a sottolineare con forza che racconta questo non per razzismo. ''La xenofobia? Ma per favore. Il quartiere ha sempre accolto gli stranieri. Tantissimi vivono qui da anni e sono integrati. Noi chiediamo solo che la zona sia vivibile e sicura. Se i migranti venissero seguiti, allora in quartiere non verserebbe in questo stato di degrado''. Vittorio denuncia, come più volte fatto da tanti altri residenti della zona, che un altro grave problema è legato ai mercatini che spuntano da nulla e che vendono anche tanti oggetti raccolti dalla spazzatura. “Ma le regole ci sono solo per i negozianti? Ma la tracciabilità fiscale? E che dice che la roba presa dai cassonetti e venduta non crei un problema sanitario?”. ''I commercianti sono stufi '', aggiunge il coraggioso educatore che indica la strada per cambiare la situazione: ''Serve la delocalizzazione dei migranti. Ma come è possibile che in 800 metri ci siano circa 1000 stranieri?''.
Nel frattempo, tantissime persone aspettano il loro turno per firmare al banchetto allestito in piazza. Ci sono giovani e mamme con bambini piccoli, anziani e anche stranieri che dicono basta al degrado del Vasto. Tra questi vi è Yusupha, un giovane che lavora in un Caf del quartiere anche come traduttore e che smentisce che alla base del malcontento dei residenti ci sia la discriminazione.''Napoli non è razzista. Noi vogliamo bene alla gente. Io sono stato fortunato perché accompagnato da un amico italiano. I ragazzi che vengono qui devono essere seguiti altrimenti si perdono''. Intanto vicino al banchetto spunta un microfono. Diversi cittadini prendono la parola per esprimere il proprio dissenso in merito alla immobilità del Comune e alle tante promesse non mantenute dal sindaco De Magistris. Interventi brevi ma dai toni duri. Del resto queste sono persone non abituate ai riflettori ma che sono scesi in piazza perché stanchi del degrado. L’obiettivo è sempre il primo cittadino.
Mario Maggio, consigliere municipale di Fratelli d’Italia, afferma che nessuno si deve epremttere di parlare di razzismo in quanto il Vasto è un quartiere accogliente tanto che è stato creato un campo rom a Via Santa Maria del Pianto. ''Il problema sono le persone portate qui e che poi vengono abbandonate sotto la falsa speranza di integrazione. Questo fragile equilibrio rotto quotidianamente viene strumentalizzato da chi etichetta gente e un popolo che da sempre ha teso le mani per gli stranieri. Noi non siamo razzisti, siamo esausti, arrabbiati per la realtà imperversa nelle strade. Togliere la libertà, la vivibilità, la sicurezza, ad una comunità allora è un razzismo al contrario''. Applausi dalle persone in piazza per un pensiero praticamente condiviso da tutti.
Adelaide Dario, presidente del comitato Vasto- Nolana ''Progetto per Napoli'' , sottolinea che il Vasto è un luogo di accoglienza da sempre, accusa chi parla solo di integrazione e poi fa poco per aiutare gli immigrati: ''Falsa integrazione è lasciare queste persone al loro destino''.
Una idea particolare per combattere il degrado la espone Mario Incarnato, vicepresidente dell’''Associazione Piazza Totò'': ''Questa è una zona molto bella ma abbandonata a se stessa perché manca l’ordinaria amministrazione. Vogliamo intitolare questa piazza a Totò proprio per renderla ancora più bella e visibile. Un elemento che farebbe da attrattore per cittadini e residenti''. Passano i minuti e la piazza si affolla sempre di più. Al banchetto, incuriositi, si avvicinano anche alcuni stranieri. Un uomo di origini africane afferma che i problemi ci sono però sarebbe meglio che, invece di questa manifestazione, residenti napoletani e migranti parlassero tra loro per poter capire come agire per porre un freno al degrado del Vasto.
Ma sostanzialmente tutti concordano sul fatto che in questo territorio molte cose non vanno. In piazza per supportare l’iniziativa è scesa anche l’attrice Natalia Cretella, residente nel Vasto, desiderosa di far conoscere a quanti non lo sapessero che la zona è fatta da tante belle persone, capacissime e di una certa cultura tutte con un fortissimo senso di integrazione, ''da più di 40 anni. Per cui non si dica che noi siamo razzisti. Anzi non siamo il quartiere antirazzista, siamo per l’integrazione''. Anche Eliana Troise, segretario regionale della Ugl Scuola Campania, ha preso parte alla manifestazione per dare il suo contributo. ''Abbiamo numerose scuole nel Vasto e tutti i giorni purtroppo dobbiamo assistere a furti e rapine quando i ragazzi escono da scuola''. Per la Troise, soprattutto di sera la piazza diventa terra di nessuno. Inoltre la mancanza di sicurezza è dovuta anche alla vendita di alcolici a tutte le ore (questione più volte denunciata dai residenti), alla scarsa l’illuminazione del territorio e alla mancanza di sistema di video sorveglianza. ''Chiediamo al Questore a alle altre istituzioni- afferma la Troise- un maggiore controllo di questo territorio''.
Durissimo il commento di Pietro Diodato, esponente di Fratelli d’Italia, che ha dichiarato come da diversi anni insieme ad amici e residenti del Vasto ci si sta impegnando per sottrarre la zona ''all’islamizzazione, al degrado e alla violenza. Abbiamo un nemico: l’amministrazione comunale di Napoli e il sindaco De Magistris che ha deciso che queste aree storicamente dei napoletani siano di appannaggio di clandestini soprattutto, di gente che è violenta come più volte abbiamo documentato''. Diodato afferma che il presidio di stamane è un modo per contrastare la trasformazione di queste aree in''zone extraterritoriali appaltate a soggetti che non hanno cultura e tradizioni come le nostre che affondano le radici nei secoli'''.
Quello di piazza Principe Umberto è solo la prima tappa del Tour do’
Vast. Nei prossimi giorni altre piazze saranno invase pacificamente da cittadini che sono sia arrabbiati con il sindaco, colpevole di parlare tanto ma di fare poco, che stanchi di vivere in una realtà divenuta insostenibile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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