Ci sono voluti trent’anni ma alla fine giustizia è stata fatta. Il Tribunale di Napoli ha riconosciuto colpevole il sacerdote Silverio Mura condannandolo a pagare ad Arturo Borrelli, insieme al ministero dell’Istruzione, 320mila euro oltre agli interessi, quale risarcimento per gli abusi sessuali perpetrati su un bambino (oggi uomo) a Ponticelli.
Don Mura era l’insegnante di religione dell’allora minorenne e approfittava di lui con la scusa di aiutarlo a fare i compiti nel doposcuola. Erano i primi anni Novanta e quelle violenze sono andate avanti per lungo tempo, perché lo studente non aveva il coraggio di denunciare, soggiogato dalla forte personalità del sacerdote. Dai 12 ai 16 anni Borrelli ha subito in silenzio gli abusi sessuali, poi successivamente ha rimosso tutto. Un malore accusato una volta diventato adulto gli ha riportato alla mente l’orrore, facendolo cadere in un baratro.
Borrelli, assistito da uno psicologo, anni fa ha perso il lavoro di guardia giurata e oggi vive grazie all’assegno di invalidità e all’indennità di accompagnamento. Nonostante i gravi disagi, però, l’uomo ha avuto la forza di denunciare il prete pedofilo che si era allontanato da Napoli già da diverso tempo, anche se continuava ancora a dire messa. Fu scoperto dalla trasmissione televisiva Le Iene a Pavia, dove si era presentato con un nome falso, poi aveva nuovamente fatto perdere le proprie tracce. La chiesa locale non ha mai sostenuto la battaglia condotta da Borrelli, anzi è stata proprio la diocesi a rendere pubblico il nome della vittima degli abusi, fino a quel momento tenuto segreto. Nel corso degli anni anche un’altra persona, sempre un ex alunno di don Mura, ha accusato il prete di violenza sessuale.
“La decisione del Tribunale – ha dichiarato Borrelli al Corriere del Mezzogiorno – è per me una grande vittoria. Ma non ho intenzione di fermarmi, perché il mio obiettivo è ottenere che quel sacerdote non celebri più la messa”. Don Mura era stato in un primo momento sospeso, ma in un secondo momento il Tribunale ecclesiastico lo ha assolto dall’accusa di pedofilia permettendogli nuovamente di esercitare la professione di fede.
Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli il quale ha scritto in una nota:“Arturo, dopo tutto quello che ha passato, merita una seconda vita e di potersi gettare alle spalle tutto quell'orrore. Il suo coraggio nell'aver denunciato e aver affrontato la Chiesa è stato ricompensato. Mai più omertà nell’ambiente religioso che continua a proteggere certi personaggi”.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.