“Hanno sparato davanti ai bambini, hai capito?”, strepitava una mamma. “C’era anche il mio nipotino”, raccontava un nonno. A terra, sull’asfalto, brillavano decine di bossoli, espulsi dalle pistole che pochi minuti prima avevano fatto fuoco davanti agli occhi terrorizzati di diversi ragazzini. Sotto la pioggia di proiettili scaricati dalle armi da fuoco è rimasto ferito un uomo già noto alle forze dell’ordine, subito condotto in ospedale. È questo lo scenario che ha lasciato dietro di sé l’ennesimo episodio di fuoco che si è consumato a Brusciano (Napoli), l’ultimo di una guerra di camorra che si sta combattendo da circa due anni.
I colpi esplosi sono finiti contro delle auto parcheggiate. Per fortuna erano vuote. Hanno mandato in frantumi il finestrino di un’utilitaria e forato lo sportello di un’altra macchina poco distante. “È stata colpita anche la finestra di un’abitazione”, ha rivelato qualche residente. Sono almeno 17 i bossoli repertati dai carabinieri intervenuti sul posto. Sono stati individuati in uno spiazzo che si allarga sotto due file di palazzoni di edilizia popolare del rione 219. Erano le 17 quando è partita la raffica di colpi di pistola. I bambini stavano giocando sotto casa, come fanno solitamente nel tempo libero. Il bar del posto era aperto. Le famiglie erano radunate per festeggiare la domenica delle Palme. In quello che sembrava un tranquillo pomeriggio di una giornata di festa, sono partiti i botti, numerosi. Si sarebbe trattato di un conflitto a fuoco tra soggetti appartenenti a gruppi malavitosi rivali. “Sembravano dei fuochi d’artificio, invece erano spari”, ha raccontato un ragazzo.
Il personale dell’Arma della sezione Rilievi è rimasto al lavoro per almeno un paio di ore. I carabinieri ora indagano sull’accaduto. Devono ricostruire la dinamica dei fatti e risalire al movente della sparatoria. Subito dopo le pistolettate, sarebbe avvenuta un’aggressione ai danni di un soggetto già noto alle forze dell’ordine. Una circostanza, questa, che dovranno accertare i militari dell’Arma. L’episodio di ieri sarebbe da inquadrare negli scontri in atto tra due gruppi criminali che tra quei complessi abitati hanno creato i loro fortini, a scapito delle tante persone perbene che vi risiedono. Lo spaccio di droga e le estorsioni sono alla base della contesa. E tra i palazzi della 219 la vendita di droga al minuto da qualche anno è fiorente e organizzata nei minimi dettagli.
A Brusciano la comunità continua a soccombere al piombo, alle prevaricazioni, ai crimini di pochi soggetti così spietati che non si fermano nemmeno davanti a dei bambini, molti dei quali sono giovani leve che aspirano a scalare la carriera criminale. Solo due settimane fa, un uomo rimase vittima di un agguato, avvenuto all’esterno del cimitero dove lavora come venditore ambulante di lumini. Le sue condizioni sono ancora molto gravi. L’anno prima aveva denunciato una tentata estorsione, accusando uomini di uno dei clan di camorra radicati a Brusciano, quello dei “Rega”, poi finiti in carcere a giugno scorso. Non si riesce più a portare il conto delle sparatorie e degli attentati dinamitardi avvenuti negli ultimi due anni. Non sono mancati conflitti a fuoco in pieno giorno e davanti alla folla, ma anche all’uscita di scuola dei bambini.
In un caso un anziano è rimasto ferito per errore, in un altro un bambino è stato colpito di striscio da un proiettile. Poi c’è stata l’aggressione al sindaco e agli assessori. Un elenco di crimini a cui non si riesce a mettere un punto, in un territorio che ormai si può dire sia ai margini delle attenzioni istituzionali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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