E adesso sotto con il federalismo. «Non possiamo concederci il lusso di esitare o di lasciare il lavoro a metà - dice Giorgio Napolitano, inaugurando il Pirellone due - . L'edificio che stiamo erigendo deve essere solido, come questo. Dobbiamo perciò portare a termine l'attuazione del Titolo V, tenendo il necessario equilibrio tra il ruolo dello Stato e delle sue amministrazioni nazionali e delle grandi istituzioni, come quella parlamentare». E anche le Camere, spiega il presidente, «vanno riformate nella nuova prospettiva», come pure deve cambiare «il ruolo di Regioni, Province e Comuni».
Dopo la Costituzione del '48, ci abbiamo messo 22 anni «per istituire le Regioni, ed è stato un percorso che ha avuto anche difficoltà e crescenti contraddizioni». Tanto è vero, che poi «si è resa necessaria una svolta in senso federalista del sistema delle autonomie». Uno dei problemi dell'Italia, secondo Napolitano, è che «c'è un'infinità di enti, entità di cui si è sovraccaricato l'armamentario amministrativo del Paese». Che fare? «Sono convinto che dobbiamo semplificare e sfrondare. In particolare nel Mezzogiorno vediamo come al di sotto del livello regionale si sia davvero costruito qualcosa di artificioso, di troppo pesante e talvolta anche di troppo parassitario».
Dopo Roma e Torino, piazze piene pure in Lombardia per il capo dello Stato. Applausi anche dalla Lega. «Spero che le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità rafforzino la coesione nazionale. Io - dice ancora Napolitano - non ho mai concepito la ricorrenza come qualcosa che potesse dividere. Nè ho mai pensato che potesse significare guardare indietro e fermarsi lì. Nessun Paese può avere una lucida visione del futuro se non ha memoria del proprio passato: dobbiamo valorizzare ciò che ci unisce, ciò che ci hanno lasciato i nostri padri, al di là del confronto delle idee e delle differenze politiche che possono essere anche molto accese». Basta pensare a quello che è successo nel Paese federalista per eccellenza, gli Usa, «delle aspre contrapposizioni che si sono avute durante l'elaborazione della riforma sanitaria». E Obama si è detto «orgoglioso» proprio di questa capacità di dividersi.
Oggi la situazione economica dell'Italia è difficile ma il capo dello Stato chiede di guardare avanti, «a quando usciremo dal tunnel». Parlando a Varese, Napolitano invita a trovare «equilibrio e capacità a guardare fuori dal tunnel» per far fronte alla situazione attuale. «Ne usciremo - assicura - anche attraverso sacrifici che pesano sugli enti locali.
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