Narducci e Milita giudici schierati

Chissà se si riferiva anche a loro il procuratore generale di Napoli Vincenzo Galgano quando in un’intervista definì «fanatici» certi magistrati napoletani che «perseguono interessi personali». Certo i pm Giuseppe Narducci e Alessandro Milita, che hanno chiesto l’arresto del sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino, non rischiano di finire nel mirino del ministro Brunetta perché inoperosi. Il pm Narducci soprattutto è tra i più attivi della Procura di Napoli e in passato si era ritagliato un ruolo di primo piano anche in Magistratura democratica, la corrente di sinistra delle toghe. Per oltre 12 anni ha fatto parte della Direzione distrettuale antimafia. Con Narducci la lotta alla camorra ha segnato risultati importanti. Lui ha fatto arrestare tutti i capi del clan Giuliano, compreso «’o re», Luigi Giuliano. Dopo aver lasciato la Dda è passato all’Antiterrorismo, portando avanti indagini su gruppi legati all’integralismo islamico. Più recenti l’indagine su Calciopoli, il fascicolo ereditato dalla Procura di Torino. Dello scorso ottobre la notizia che Narducci, appassionato tifoso del Bologna, ha ricusato il giudice del processo, Teresa Casoria «per aver manifestato indebitamente un orientamento che appare preconcetto». Senz’altro più low profile di Narducci il collega Alessandro Milita, che a Napoli è arrivato da qualche anno per prendere il posto del pm antimafia Raffaele Cantone.

Si occupa prevalentemente dei processi sul clan dei Casalesi. Prima di firmare la richiesta di ordinanza di custodia cautelare per Cosentino, il pm Milita aveva sollecitato l’arresto del senatore del Pdl Sergio De Gregorio indagato per riciclaggio.

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