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"Antifascisti da Milano a Budapest". In 300 in corteo per Ilaria Salis

Un corteo è partito nel tardo pomeriggio di sabato nella zona dei Navigli di Milano per chiedere la liberazione di Ilaria Salis, detenuta in un carcere di Budapest

"Antifascisti da Milano a Budapest". In 300 in corteo per Ilaria Salis
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Trecento persone questa sera hanno sfilato a Milano per chiedere la liberazione di Ilaria Salis, da un anno detenuta in un carcere ungherese con l'accusa di aver aggredito e causato lesioni ad alcuni esponenti di destra durante una manifestazione a Budapest. Il governo sta muovendo i suoi canali diplomatici per ottenere qualche risultato ma, intanto, le piazze continuano a fare pressione sia sull'esecutivo italiano che su quello ungherese, in un momento in cui il buon senso suggerirebbe il basso profilo.

Quest'oggi, riuniti poco dopo le ore 18 presso le Colonne di San Lorenzo, per poi muoversi in direzione Piazza XXV Maggio, percorrendo corso di Porta Ticinese, fino a via Gola. Ad aprire il corteo lo striscione con la scritta: "Né prigione né estradizione. Antifas da Milano a Budapest". Non un percorso scelto a caso, considerando che questa è la zona in cui si concentrano la maggior parte delle attività degli antagonisti, compreso uno dei centri sociali più attivi e violenti di Milano. La stessa Salis è un volto noto dei movimenti antagonisti milanesi, avendo lei fondato un centro sociale che, per anni, ha occupato edifici a Monza. In diverse occasioni, inoltre, Salis ha preso parte alle manifestazioni e agli scontri tra polizia e centri sociali, soprattutto durante gli sgomberi di case ed edifici occupati abusivamente.

Intorno alle 20, quando la testa del corteo ha raggiunto via Conchetta, alcuni gruppi di manifestanti hanno lanciato, verso i contingenti di polizia e carabinieri, corpi contundenti e una bomba carta. Fortunatamente non si sono registrati feriti tra gli agenti di presidio, in tenuta antisommossa, impiegati per mantenere l'ordine pubblico e garantire la sicurezza della città, "grazie alla professionalità ed al posizionamento del dispositivo". Ovviamente, sul posto era presente anche la Digos e ora saranno visionati tutti i filmati girati durante la manifestazione per procedere con il riconoscimento dei violenti che hanno cercato di alzare la tensione nel corteo.

Approfittando della compattezza del gruppo, alcuni partecipanti col volto travisato hanno effettuato repentine sortite per compiere atti vandalici e scritte.

Solo la freddezza e la professionalità degli agenti ha impedito che le tensioni durante il corteo e le provocazioni dei manifestanti si trasformassero in scontri. La manifestazione si è poi sciolta senza inconvenienti.

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