Bandiera palestinese insieme all’europea: nei licei avanza l’ideologia rossa

Non c'è più spazio per il dialogo nelle scuole italiane: a Torino la bandiera palestinese è stata esposta accanto a quella europea e italiana in una scuola superiore

Bandiera palestinese insieme all’europea: nei licei avanza l’ideologia rossa
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L'egemonia dei collettivi rossi nei licei italiani è cosa nota ma constatare quanta libertà possano avere a scapito della democrazia di pensiero è preoccupante. Non è certo una novità che il pensiero "rosso", spesso spostato verso l'estremismo, sia dominante nelle scuole e nelle università, vecchio retaggio che si è radicato negli anni Settanta e ancora resiste. Ma ciò che ogni giorno accade nelle scuole dovrebbe essere motivo di allarme per chi crede nella pluralità del pensiero contro il pensiero unico. Il liceo Einstein di Torino, in tal senso, rappresenta uno degli esempi limite anche se purtroppo non è l'unico. L'anno scorso ha fatto parlare di sé per aver permesso, durante l'occupazione, l'ingresso di noti esponenti del movimento No Tav e dei ben noti centri sociali cittadini, che hanno tenuto delle masterclass sulle lotte contro l'alta velocità. Per non parlare della "boxe antifà", laboratorio attivato sempre durante l'occupazione.

L'ultima trovata degli esponenti del collettivo rosso dell'istituto è stata quella di esporre la bandiera palestinese sullo stesso balcone sul quale sono issate quella europea e quella italiana. È lecito supporre, e anche sperare, che per questa azione non abbiano ricevuto il consenso dei vertici dell'istituto e che sia semplicemente stata un'azione intrapresa dagli studenti senza autorizzazione. Ma il fatto rimane grave, soprattutto in chiave democratica. Quella bandiera è stata esposta a nome di tutti gli studenti, il corpo docente e ausiliario dell'istituto Einstein? Perché se così non fosse, allora di configurerebbe un grave danno alla libertà di chi ha un pensiero discorde.

Bandiera palestinese scuola di Torino

La questione non tocca solamente il liceo torinese ma è comune ovunque in Italia. Anzi, ampliando lo spettro di visione in Europa e anche oltre ci si rende conto di quanto le scuole abbiano subito una politicizzazione ideologizzata nel corso del tempo. Sono tanti gli studenti che partecipano alle manifestazioni pro-Palestina nelle piazze italiane e non sono pochi i casi in cui da quelle stesse piazze si alzano cori anti-ebrei, dai tratti antisemiti.

È esemplare in tal senso l'immagine di Anna Frank, studentessa ebrea uccisa dai tedeschi in un campo di concentramento, con la kefiah durante una di queste manifestazioni.

Estremismi intollerabili anche perché viene a mancare la necessaria differenziazione nelle rivendicazioni degli studenti tra Hamas e la Palestina. Parlano di "resistenza" senza averne chiaro il concetto e sostengono gli attacchi contro Israele. E sono quelli che invocano la pace.

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