
Il cardinale Angelo Becciu sarà al Conclave? La domanda rimbalza da quanto è morto papa Francesco. Il porporato sardo, in un’udienza-shock del 24 settembre 2020, fu privato da Bergoglio del suo incarico di prefetto della Congregazione delle cause dei santi e dei «diritti connessi al cardinalato», in pratica ogni incarico connesso al titolo cardinalizio che però ha conservato. E adesso? È lo stesso Becciu a dire che lui ha diritto a partecipare al Conclave, la sua convocazione di oggi alle Congregazioni generali pre-Conclave - dicono gli addetti ai lavori - ne è una sostanziale conferma.
Becciu aveva fatto capolino all’ultimo Concistoro, quello nel quale è divenuto cardinale Arrigo Miglio, già arcivescovo di Cagliari e che accolse Bergoglio nella sua storica visita del settembre 2013, nonostante la condanna il Papa non avrebbe mai formalizzato la volontà esplicita di estrometterlo dal Conclave «né io ho mai rinunciato per iscritto», dice il cardinale all’«Unione Sarda». Al di là della sua innocenza, da sempre professata e confermata dalla macchinazione ai suoi danni emersa dalla pubblicazione delle chat tra i suoi accusatori («Se scoprono che siamo d’accordo il processo salta»), la parola fine spetta alla stessa congregazione generale.
L’ex sostituto per gli Affari generali alla Segreteria di Stato - che con Bergoglio ha lavorato fianco a fianco per sette anni - era coinvolto nell’acquisto di un immobile di lusso da 200 milioni di euro a Londra con i soldi della Santa Sede e gli venivano rinfacciate altre accuse sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, come quelli inviati alla Cooperativa Spes di Ozieri, guidata dal fratello Antonino o anche alla collaboratrice con ruoli di intelligence Cecilia Marogna.
È la sentenza a dire che non si sarebbe messo in tasca un euro, in Vaticano in tanti ormai sono convinti della sua estraneità alle accuse. Se votasse in Conclave i voti salirebbero da 135 a 136, il verdetto è decisamente aperto perché tra di loro i «bergogliani» nel Sacro Collegio non si conoscono e potrebbero non fare subito squadra, visto che arrivano dalle periferie del mondo. Che Becciu si metta a guidare una cordata è escluso, ma chi pensa di schierarlo tra gli anti Papa Francesco si sbaglia.
Anzi, è proprio il segretario di Stato di Bergoglio, Pietro Parolin, in corsa per la sua capacità di mediare tra le varie anime, che potrebbe trovare in Becciu un alleato capace di mettere d’accordo riformisti e conservatori e contrastare così la nomina del presidente della Cei Matteo Zuppi, o del patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa, considerato troppo giovane rispetto alla necessità di un Papa comunque di transizione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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