La filiera legno-arredo chiude il primo trimestre dell’anno con una flessione del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, determinata dal mercato interno (-8,7%) e dall’export (-6,2%) che rappresenta il 43% del totale delle vendite ma le imprese indicano per il 2024 una crescita complessiva dell’1,5%, trainata dall’export (+4,3%) e da una sostanziale stabilità del mercato interno (-0,4%), con prospettive diverse tra i macrosistemi arredamento (+3,2%) e legno (-1,1%). Dati da leggere però alla luce del fatto che negli ultimi anni la filiera ha registrato grandi incrementi perché il settore registra infatti ancora un segno positivo, risultato tutt’altro che scontato a testimonianza della sua vitalità e della capacità di sapere crescere nonostante contesti complessi.
È lo scenario che emerge dall’elaborazione del Monitor elaborato dal Centro Studi FederlegnoArredo su un campione rappresentativo di aziende resi noti alla vigilia dell’assemblea annuale della Federazione, in programma questo giovedì 27 giugno, al campus H-FARM di Roncade, in provincia di Treviso, occasione di confronto con associati e stakeholder sul futuro del settore e sulle nuove progettualità, con un importante focus sul ruolo cruciale della sostenibilità e sul modo innovativo di esplorare i principi Esg fondamentali per lo sviluppo del comparto.
Al centro c’è infatti il progetto di FederlegnoArredo di promuovere un consorzio che si occupi del fine vita dei prodotti nella filiera dell'arredo, con l’intervento del viceministro all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica, Vannia Gava. Il dibattito, moderato da Alessandro Garofalo – fondatore e titolare di Garofalo & Idee Associate Srl – vede le testimonianze di Riccardo Donadon di H-Farm, Roberto Coizet del Centro Materia Rinnovabile, Claudio Feltrin presidente di FederlegnoArredo e Maria Porro, presidente di Assarredo con delega alla Sostenibilità e presidente del Salone del Mobile.
E proprio guardando futuro l’indagine sul primo trimestre evidenzia le direttrici di intervento che le aziende considerano cruciali per il loro sviluppo nel biennio 2024-2025. Tra le priorità emergono l’innovazione, la riduzione dei costi produttivi e l’internazionalizzazione mentre la sostenibilità, ormai parte integrante del Dna del settore, è fortemente interconnessa con questi fattori.
“Per la Federazione è fondamentale disporre di una mappatura delle priorità del settore in grado da orientare interventi e proposte nella consapevolezza che i fattori esterni che incidono sulla competitività delle aziende sono diversi, complessi e in alcuni casi esulano dal nostro perimetro di azione. Penso all’inflazione, alla difficoltà nell’accesso al credito, al peso in termini economici e di risorse umane che le aziende devono sostenere per raggiungere un’efficienza energetica da cui non si può più prescindere. In questo scenario - commenta Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo - continuiamo a essere concentrati sulla sostenibilità che nella sua accezione più ampia, costituisce una risposta efficace almeno ad alcuni di questi fattori". citati".
“Stiamo rafforzando il nostro impegno nel sostenere la competitività del settore anche con Fla Plus - prosegue Feltrin -, la piattaforma sviluppata per rispondere alle esigenze delle aziende con servizi innovativi e digitali e non ci stancheremo di sostenere come la sostenibilità sia un driver di sviluppo imprescindibile che non può sottostare a regole inapplicabili o a obiettivi irraggiungibili. Saremo vigili attenti e severi su tempi e modi di applicazione nell’interesse del tessuto produttivo che rappresentiamo”.
VENETO REGIONE CHIAVE, TREVISO PRIMA PROVINCIA PER L’EXPORT
Nel primo trimestre del 2024, le esportazioni della filiera legno-arredo hanno mostrato variazioni negative nella maggior parte delle regioni italiane, come attestano le elaborazioni del Centro Studi FederlegnoArredo su base Istat. La Lombardia (1,16 miliardi di euro) si conferma la prima regione per valore esportato, nonostante una flessione del 5,3%. Segue il Veneto (935 milioni di euro), con una diminuzione del 5,6% e il Friuli Venezia-Giulia (519 milioni), che registra una contrazione del 10,7%.
Il Veneto, pur riportando una flessione nelle esportazioni, rimane una delle regioni chiave per il settore, rappresentando il 23% del totale delle esportazioni della filiera legno-arredo.
I mobili, pari a 732 milioni di euro (-6,7%), sono esportati principalmente in Francia (134,9 milioni di euro) e Germania (107 milioni di euro) entrambe in flessione (rispettivamente a -8,8% e -16,5%). Tuttavia, il Veneto ha anche registrato andamenti positivi, dimostrando la vitalità e la competitività delle sue imprese: gli Stati Uniti al terzo posto (80,5 milioni di euro) chiudono a +8% e crescono significativamente le esportazioni verso l’Arabia Saudita (+106,1% per 14,8 milioni di euro totali).
Treviso, gioca un ruolo centrale nel panorama nazionale: è la prima provincia in Italia per valore esportato di mobili: 451 milioni di euro(-5,7%).
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