
A diciott'anni dalla morte di Chiara Poggi, potrebbero ancora esistere tracce lasciate dall'assassino e mai esaminate nel corso dei processi a Alberto Stasi. La nuova inchiesta della Procura di Pavia punta ora a analizzare nuovamente una parte dei reperti prelevati dalla scena del crimine, la villa dei Poggi in via Pascoli, alla caccia di Dna rimasto in questi anni, in modo da confrontarlo con quello del nuovo indagato: Andrea Sempio, amico del fratello minore di Chiara, il cui Dna è stato individuato - secondo i consulenti della Procura - sulle unghie della ragazza.
A rendere nota la richiesta di accertamenti è, con un comunicato, il capo della Procura di Pavia Fabio Napoleone. Secondo Napoleone,si tratta di reperti che nei "pregressi procedimenti penali sull'omicidio di Chiara Poggi o non sono mai stati sottoposti ad analisi genetica o hanno fornito un esito dubbio o inconclusivo, potendo tuttavia ora essere utilmente sottoposti a indagine genetica alla luce dell'incremento della sensibilità analitica raggiunta dai più recenti kit commerciali di caratterizzazione del profilo del Dna e della più evoluta strumentazione di laboratorio, non essendo poi, evidentemente, mai stati comparati con il Dna dell'attuale indagato".
Nei giorni scorsi si era appreso che una parte di verifiche che oggi tornerebbero utili non si possono più effettuare, perchè una lunga serie di oggetti rinvenuti nel 2017 sono già stati restituiti alla famiglia Poggi o a Alberto Stasi, l'ex fidanzato di Chiara condannato in via definita per l'omicidio della ragazza. Evidentemente, però, qualcosa è rimasto ancora nelle mani degli inquirentI: "Dalle verifiche svolte presso l'Unità di Medicina legale scienze forensi del Dipartimento di sanità pubblica, Medicina sperimentale e forense dell'Università di Pavia è emersa la presenza di campioni biologici e reperti della vittima Chiara Poggi, non oggetto della distruzione dei corpi di reato". I pm pavesi hanno chiesto di procedere all'estrazione del materiale genetico e al confronto dei campioni con il Dna di Sempio con la formula dell'incidente probatorio, ovvero alla presenza anche dei consulenti dell'indagato, perchè è verosimile che durante gli esami di laboratorio il materiale venga distrutto o reso inservibile, come già accaduto con il Dna trovato sulle unghie di Chiara. A questo esame hanno chiesto di essere presenti anche i familiari della vittima: i Poggi sono da tempo convinti della colpevolezza di Stasi, e hanno sempre guardato con diffidenza alle piste alternative, compresa quella che porta a Sempio.
Ma ora comunicano che "abbiamo provveduto a costituirci in questo nuovo procedimento quali difensori delle persone offese dal reato, nella convinzione che la precisa conoscenza di tutti i dati probatori emersi nel processo che ha portato alla definitiva condanna di Alberto Stasi per il delitto da egli commesso il 13 agosto 2007 possa risultare decisiva per una tempestiva definizione della posizione di Andrea Sempio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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