La Shoah fu un "abominio nazista che trovò la complicità dei fascisti": queste le parole di Giorgia Meloni in occasione della Giornata della Memoria e dell'80° anniversario della liberazione di Auschwitz."L'antisemitismo non è stato sconfitto con l'abbattimento dei cancelli di Auschwitz. È una piaga che è sopravvissuta alla Shoah, ha assunto declinazioni diverse e si propaga attraverso strumenti e canali nuovi. Combattere l'antisemitismo, in tutte le forme in cui si manifesta, antiche e moderne, è una priorità di questo Governo" il messaggio del primo ministro: "Impegno mai venuto meno e che intendiamo portare avanti con forza e determinazione, anche attraverso l'elaborazione della nuova Strategia nazionale per la lotta all'antisemitismo, un documento articolato e di scenario che fissa obiettivi e azioni concrete per contrastare un fenomeno abietto che non ha diritto di cittadinanza nelle nostre società".
La Meloni ha condannato senza mezzi termini l'orrore della Shoah, con uomini, donne, bambini e anziani strappati dalle loro case, costretti a lasciare tutto, portati nei campi di sterminio e uccisi solo perché di religione ebraica: "Un piano la cui premeditata ferocia fa della Shoah una tragedia che non ha paragoni nella storia. Un piano, quello condotto dal regime hitleriano, che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l'infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni. Un abisso a cui si contrappose il coraggio di tanti Giusti, che non esitarono a disobbedire e a rischiare la propria stessa vita per salvare quella di migliaia di innocenti".
Ma non mancano le tensioni. Nella notte sulla Piramide Cestia e altri edifici di Roma è comparsa una scritta contro le organizzazioni non governative ree di essere prevenute nei confronti dello Stato ebraico:"Se Israele avesse bombardato i treni per Auschwitz vi sareste schierati con Hitler. Ipocrisia e antisemitismo sono le vostre bandiere". Una frase rivolta contro le ong definite "antisemite" come Amnesty (trasformata in forma di dileggio in "Amnesy") e Emergency (a sua volta diventata "Hypocrisy"). E ancora nel mirino l'Anpi, Medici senza frontiere, la Croce Rossa internazionale. Sulle scritte su Piramide Cestia e Palazzo della Fao sono in corso indagini della Digos per risalire agli autori: al vaglio degli investigatori le immagini delle telecamere, che però non riprenderebbero la zona dove è avvenuto il fatto.
Un messaggio duro nella Giornata della memoria, che riaccende il dibattito sul passato ma anche sul presente. Amnesty ha condannato l'attaccato con il portavoce Riccardo Noury: "L'antisemitismo è una violazione dei diritti umani grave e diffusa e accusare un'organizzazione per i diritti umani di violarli è ridicolo oltre che grave. In una giornata come questa dedicata alla memoria e al rispetto delle vittime e dei sopravvissuti alla Shoah, questa azione è veramente spregevole". Il presidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo ha affermato: "Il sonno della ragione, oltre ai mostri, genera anche alcuni imbecilli. Un vile e provocatorio delirio che si qualifica da sé essendo anonimo. Auspico che le autorità individuino al più presto gli autori. Mi spiace per loro, ma oggi è un Giorno della Memoria alla luce dell'unità e della responsabilità". "Un gesto che ci lascia basiti davanti all’impegno della nostra e di altre Associazioni a tutelare, nel suo complesso, il bene più prezioso: la vita, quella ogni individuo, senza alcuna distinzione" il commento di Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana.
"Oltre al ricordo di più di 6 milioni di persone sterminate dobbiamo dedicare questa giornata a un approfondimento sulla strategia per il contrasto all'antisemitismo, per attualizzare questa memoria e capire se quanto vissuto sta accadendo di nuovo". È quanto dichiarato da Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), durante la conferenza dedicata alla presentazione delle iniziative per la Giornata della memoria: "Vediamo segnali molto preoccupanti di antisemitismo: minacce fisiche e violenza nella vita quotidiana ma anche modalità velate di recepimento di messaggi di odio. Questa è una sfida per difendere le libertà conquistate con la liberazione, in Italia e in Europa. Quello che facciamo è un percorso da quella liberazione a quello che dobbiamo difendere oggi". Anche Papa Francesco è intervenuto nella Giornata della Memoria, avvertanto che "l'orrore dello sterminio di milioni di persone ebree non può essere né dimenticato né negato. Ricordiamo anche tanti cristiani, tra i quali numerosi martiri. Collaboriamo tutti a debellare la piaga dell'antisemitismo, insieme ad ogni forma di persecuzione religiosa".
Questa mattina sono iniziate ad Auschwitz le commemorazioni per la Giornata della memoria: circa cinquanta sopravvissuti si sono recati al muro della morte di Auschwitz I e hanno deposto candele e fiori. Il presidente polacco Andrzej Duda terrà un discorso prima della cerimonia a cui parteciperanno anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e altri leader mondiali. Visibilmente commosso e raccolto, il capo dello Stato ha posto una candela a ricordo della Shoah. "Quest'anno ci concentriamo sui sopravvissuti e sul loro messaggio" le parole di Pawel Sawicki, portavoce del museo di Auschwitz. Per quanto concerne la tradizionale cerimonia prevista al Quirinale, è stata spostata a domani 28 gennaio.
A Roma, all'ingresso del ghetto, davanti al Museo della Shoah, si è tenuta la commemorazione per la Giornata della memoria alla presenza di Liliana Segre. "Il ricordo della Shoah per me è sempre, non solo oggi" le parole della senatrice a vita, accolta da applausi e da un gruppo di bambini che ha intonato il coro "Liliana, Liliana". Assieme alla senatrice Segre sono presenti la presidente dell'Ucei Di Segni, il rabbino capo di Roma Riccardo Shmuel Di Segni e la vicepresidente della Comunità ebraica di Roma. "Si chiamava marcia della morte, perché chi non ce la faceva veniva ucciso. E spesso gli 'scheletri' non ce la facevano a camminare. Io ero così abituata a quella visione che non mi voltavo, mettevo una gamba davanti all'atra e andavo avanti. Volevo vivere. Sono passati 80 anni e oggi son una vecchia ma sono sempre quella Liliana d'allora, con una gamba davanti all'altra.
E così vado tra minacce, parolacce che mi vengono riferite e riportate tutti i giorni in grande abbondanza" ha aggiunto nel corso dell'incontro: "Io depressa? No, non lo sono. Così rispondo a mio figlio quando me lo chiede. Una gamba davanti all'altra. Non ho paura".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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