Roma, treno in fiamme e 70 feriti. L'esercitazione in vista del Giubileo

Importante esercitazione in vista dell'evento del 2025. Oltre mille persone coinvolte nella simulazione: 70 feriti e stress test per gli ospedali

Roma, treno in fiamme e 70 feriti. L'esercitazione in vista del Giubileo
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Roma si prepara al Giubileo 2025. Nel corso della notte appena trascorsa si è tenuta una maxi-esercitazione finalizzata a testare le capacità di tutto il comparto dei soccorsi e la risposta degli ospedali. Si tratta di un passaggio fondamentale in vista del grande evento che si aprirà alla fine di questo anno e che vedrà un gran numero di persone arrivare nella Capitale da ogni angolo del mondo (sono attesi oltre 30 milioni di pellegrini).

Proprio per verificare la qualità dei soccorsi nella notte è stato simulato un incendio alla stazione Ostiense, con oltre mille persone coinvolte. Si tratta del secondo test di questo tipo. Gli organizzatori hanno cercato di presentare una situazione più realistica possibile, con circa 70 figuranti che si sono finti feriti e/o intossicati. Nell'operazione sono stati coinvolti ben 20 ospedali, di cui è stata verificata la capacità di risposta di fronte a un'emergenza di tali proporzioni.

Come si è svolta l'operazione

Il tutto è partito con un brusco suono delle sirene d'emergenza, avviato intorno alla mezzanotte. Quello è stato il segnale d'inizio. Il treno usato nella simulazione è arrivato alla stazione Tuscolana con un principio di incendio, e si è fermato al Binario 1. Secondo la simulazione, le due carrozze di coda avevano deragliato, causando decine di feriti. Si è quindi attivato il Nue, ossia il numero delle emergenze, e dal quel momento è iniziato lo stress-test.

In soli 20 minuti sul posto sono arrivati gli uomini della Protezione civile, i soccorritori del 118, i volontari della Croce Rossa e i vigili del fuoco. Coinvolte anche le forze dell'ordine. A raggiungere la stazione sono stati gli agenti della polizia locale e della polizia di Stato, i carabinieri e gli uomini dell'Esercito. L'area è stata tempestivamente transennata e si è subito messa in moto la macchina dei soccorsi. Oltre mille persone hanno partecipato alla simulazione. Non solo figuranti che si fingevano feriti o passeggeri spaventati, ma anche persone che si avvicinavano per chiedere cosa stesse accadendo o prestare aiuto. Il tutto per rendere la situazione più realistica possibile.

Il treno impiegato nell'operazione era un multipiano capace di trasportare numerose persone. Nella situazione ricreata, alcuni passeggeri erano rimasti intossicati dai fumi prodotti dall'incendio, mentre altri avevano riportato lesioni e traumi a seguitro del crollo di alcune parti del convoglio. I vigili del fuoco hanno subito provveduto a sedare l'incendio e a estrarre i feriti, caricati in barella e portati via in ambulanza. Sono state 41 le ambulanze utilizzate.

Per far comprendere fino a che punto si è spinta la simulazione, intorno alle ore 1.30 in stazione sono arrivati i servizi sociali del Comune per fornire assistenza psicologica alle vittime dell'incidente ferroviario.

Le ambulenze cariche di feriti hanno poi lasciato la zona, dirigendosi ciascusa verso l'ospedale assegnato. Sono stati 20 i nosocomi coinvolti nell'operazione.

Il test riuscito

La maxi-esercitazione è stata organizzata e coordinata da Lamberto Giannini, prefetto di Roma, che ha collaborato con il tenente generale Carlo Catalano, ispettore generale della Sanità militare. Lo scopo, come abbiamo detto, era quello di testare la macchina dei soccorsi nella sua interezza. A fingersi vittime sono stati 70 volontari della Croce rossa, debitamente formati per simulare ferite o stati confusionali.

Si è deciso di effettuare l'operazione di notte per la peggiore visibilità: una scelta determinata dalla volontà di mettere i soccorritori nella situazione più critica possibile. Nell'operazione sono stati impiegati anche dei droni per sorvolare l'area. Il tutto ha impiegato diverse ore e la simulazione è stata dichiarata conclusa intorno alle 3.00 del mattino.

Esprimendo un proprio giudizio, il prefetto Giannini ha spiegato che si è trattato di un'esercitazione molto importante. "Sono state impegnate tutte le istituzioni e le forze armate, la Protezione civile e la Croce rossa e tanti ospedali. Le Ferrovie ci hanno concesso il sito.

La scelta del luogo è stata dettata da motivazioni strategiche in ordine al notevole afflusso di viaggiatori che potrebbe interessare la stazione nel 2025 durante il Giubileo", ha dichiarato alle agenzie di stampa.

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