I libici, la rotta e il viaggio senza carburante: arrestati due scafisti a Lampedusa

Sono partiti dalle coste libiche senza carburante ma con un telefono satellitare per chiedere aiuto: due scafisti arrestati per lo sbarco di 15 bengalesi il 2 agosto a Lampedusa

I libici, la rotta e il viaggio senza carburante: arrestati due scafisti a Lampedusa
00:00 00:00

Nuova operazione di polizia contro il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina nel nostro Paese. Grazie all'indagine condotta presso l’hotspot di Lampedusa dallo Sco, dalla Sisco di Palermo e dalla Squadra mobile di Agrigento a seguito di un evento di sbarco dello scorso 2 agosto, infatti, sono stati assicurati alla giustizia due soggetti originari di Sud-Sudan e Sudan, le cui responsabilità sono emerse tramite l'audizione di tutti i migranti sbarcati. Grazie alle loro testimonianze è stato possibile ricostruire tutte le fasi della traversata in mare, dalle coste libiche a quelle italiane.

I due soggetti sono stati posti in stato di fermo perché ritenuti responsabili del reato di cui all’art. 12 del d.lgs. 286/98, in quanto, in concorso con soggetti non identificati e residenti in Libia, avrebbero compiuto atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso nel territorio nazionale di 15 migranti, prevalentemente originari del Bangladesh. Dalle indagini è emerso che i due soggetti hanno condotto e governato, tracciando la rotta, un'imbarcazione in legno carica di migranti attraverso il Mediterraneo. Le forze dell'ordine hanno avuto modo di appurare che i due responsabili della traversata sono partiti dalla Libia con un carico di carburante evidentemente insufficiente per compiere la traversata. Speravano, o sapevano, che sarebbero stati recuperati? Hanno giocato d'azzardo con la vita di 15 persone che si sono loro affidate per raggiungere l'Italia, rischiando un altro naufragio tragico, con conseguenze ben immaginabili.

Secondo le testimonianze degli sbarcati a Lampedusa, tutti uomini, i due soggetti finiti in arresto hanno a lungo conversato con dei libici, che risultano essere gli organizzatori del viaggio. Il convoglio è salpato dalle coste di Zawiya e prima di partire i due hanno ricevuto dai libici un telefono satellitare, che risulta essere fondamentale in queste traversate, perché permette di mettersi in contatto con i trafficanti ma anche con le organizzazioni, come Alarm Phone, che raccolgono le segnalazioni di Sos provenienti dalle imbarcazioni di migranti in difficoltà nel Mediterraneo. Il telefono satellitare ha un costo minimo di 500euro. I due soggetti si trovano al momento in carcere in attesa della decisione giudice nell'udienza di convalida.

I controlli rafforzati in ingresso in Italia hanno finora permesso di arrestare numerosi soggetti colpevoli di aver agevolato l'ingresso irregolare di soggetti senza documenti, nonostante le Ong proseguano nella loro stregua difesa di queste figure.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica