
Andrea Mastragostino, tu sei stato protagonista della prima fase della pandemia, lavorando alla Don Gnocchi, una delle Rsa di Milano più colpite nella fase più buia del Covid-2020. Come ti ha segnato quella vicenda?
È stato un momento molto difficile, nel quale mi sono sentito smarrito, perché nonostante avessi provato a fare emergere le ingiustizie nei confronti dei pazienti e dei lavoratori, il mio contratto libero professionale è stato risolto. Mi sono comunque rimesso in gioco ed ero riuscito a trovare degli sbocchi lavorativi di cui mi ero sentito pienamente soddisfatto.
Sei stato vittima di un brutto incidente 2021, ora ti trovi sulla sedia a rotelle. Cosa hai provato dopo questo avvenimento?
Il destino mi è stato nuovamente avverso e l’incidente, avvenuto mentre in sella alla mia moto mi recavo presso un CDD (centro diurno disabili), per via dell’autista di un camion, che in fase di sorpasso mi ha invaso la mia corsia, scaraventandomi contro il guard rail. Ho pertanto subito una gravissima lesione spinale, che ha distrutto letteralmente e per sempre la mia vita. Sto cercando di sopravvivere con tutte le mie forze, ma non so se ci riuscirò del tutto. Adesso sono io dentro il mondo dei disabili e ne sto conoscendo a pieno difficoltà e sofferenze. Tutto ciò che può rappresentare un ostacolo o una difficoltà superabile per una persona normale, per me è una montagna da scalare, costellata da tanta amarezza.
Di recente hai anche subito un furto molto importante, di un ausilio necessario per la carrozzina.
Il furto recente subito della ruota elettrica da agganciare alla carrozzina che mi consente di muovermi fuori casa, è stato per me molto problematico, in quanto per riceverne un’altra, bisogna attivare una serie di richieste agli Enti competenti, il cui espletamento comporta il dovere attendere mesi, se non addirittura il restarne privi. Il sistema sanitario è gestito infatti in autonomia regionale, per cui manca un piano nazionale per l’erogazione di tali dispositivi. Ovviamente si può optare per l’acquisto diretto, ma i costi sono altissimi.
Dal punto di vista delle spese legali, sei riuscito a ottenere dei risarcimenti?
In questi casi gli aspetti legali ai fini di un adeguato risarcimento, ad oggi non del tutto ottenuto, rappresentano una decisione molto difficile da affrontare. Il malcapitato diventa spesso una sorta di “gallina dalle uova d’oro”, oggetto di contesa da agenzie di infortunistica e da studi legali, con i quali potrebbero insorgere anche dei contenziosi, per cui preferisco non approfondire le vicende. È in corso la causa nei confronti della compagnia assicurativa.
Com’è la situazione dal punto di vista delle barriere architettoniche nella città di Milano?
Sicuramente Milano è tra le città meglio attrezzate per l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma la situazione non è certo ottimale. A Bollate, dove vivo, ho fatto richiesta dal 2022 di uno stallo dedicato per il parcheggio, ho presentato e integrato più volte la documentazione in mio possesso presso il Comando di Polizia locale, ma non l’ho finora ottenuto. Inoltre non esistono normative chiare che regolino l’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno dei condomini, per cui ad esempio creare una rampa o modificare un ascensore possono essere di difficile realizzazione o essere a carico esclusivo dell’interessato.
La tua condizione attuale comporta dei costi per cure e spostamenti non indifferenti. Come riesci a mantenerti e per di più a coprire queste spese?
Devo purtroppo sostenere continue spese, in quanto il sistema sanitario ne copre solo alcune ed esiste una differenza di normativa tra Inps e Inail, a scapito dei malati, a cui spetterebbe pari trattamento. Non tutti i farmaci sono inclusi e ausili, carrozzina, ruota elettrica, adattamenti per la guida dell’auto hanno prezzi elevati. Attualmente percepisco solo 540 euro per l’accompagnamento e 330 per l’invalidità civile. Senza l’acconto ricevuto dall’assicurazione non riuscirei a vivere autonomamente, devo prestare attenzione alle spese e rinunciare ad attività e cose che prima potevo concedermi.
Com’è la situazione a livello sanitario? Sei seguito in modo efficace dagli ospedali di riferimento?
La situazione è drammatica. Per più di un anno sono stato privo di medico di base, costretto a recarmi dai medici temporanei per le prescrizioni farmaceutiche e le visite specialistiche che devo effettuare periodicamente. Negli ambulatori file lunghissime e a volte inutili, poiché non si riesce a ottenere ciò di cui si ha bisogno. Il fatto di dover affrontare continue lotte, in primis nella gestione quotidiana del proprio corpo e in aggiunta nel doversi puntualmente scontrare con le istituzioni per ottenere cose del tutto legittime, fa sì che ci si abbandoni, stanchi di vivere combattendo o peggio di dover combattere per vivere.
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