Il Consorzio di Tutela del Prosecco Doc ha attuato una massiccia campagna di comunicazione nel Regno Unito per contrastare i tentativi di contraffazione del prodotto e di uso indebito del marchio, puntando in particolare il dito contro la somministrazione alla spina. Per un'iniziativa che i venditori britannici non avrebbero tuttavia apprezzato, e che starebbero cercando di boicottare. Questo lo scontro che sembrerebbe essersi concretizzato, sul piano enologico, sull'asse Italia - Inghilterra. Il pomo della discordia è rappresentato a quanto sembra da circa 900 manifesti che il Consorzio avrebbe fatto affiggere a Londra nei giorni scorsi. Una campagna pubblicitaria che andrebbe nella direzione di informare i consumatori d'Oltremanica circa la reale fruizione del "Prosecco doc", che secondo il disciplinare che ne regola la denominazione non può essere venduto alla spina o in lattina. "This is not Prosecco", si legge sui cartelloni in questione.
"La campagna di comunicazione avviata nel Regno Unito è stata pensata e messa in atto per tutelare il consumatore. È importante sapere che il Prosecco può essere venduto esclusivamente in bottiglia e che la vendita alla spina di vino denominato Prosecco è un atto fraudolento - ha dichiarato all'Ansa Stefano Zanette, presidente del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc - l'ufficio Tutela lavora quotidianamente, in collaborazione con le autorità locali, al fine di contrastare i continui fenomeni che vedono l’uso indebito del termine “Prosecco” nella vendita di vini frizzanti. L’impegno del Consorzio, considerando la crescente gravità del problema nel Regno Unito, sarà sempre più determinato nei prossimi mesi". Una denominazione, secondo il Consorzio, che sarebbe talvolta stata utilizzata a sproposito, nella capitale inglese e in Inghilterra in generale.
L'azione del Consorzio non sarebbe tuttavia piaciuta ad una parte dei venditori inglesi di vino alla spina, i quali avrebbero protestato definendo l’iniziativa "fuori dalla realtà rispetto alla richiesta del mercato" e lasciando intendere di non essere propensi ad assecondare le richieste del Consorzio. Per una polemica che promette di proseguire. "Alla spina non esiste alcun Prosecco, quest’idea nasce da una mancanza di conoscenza e consapevolezza sia degli operatori del settore sia dei consumatori - ha dichiarato a Today Luca Giavi, direttore del Consorzio - la vendita di vino frizzante alla spina si può fare ma non può essere chiamato Prosecco.
Il nostro si chiama così perché rispetta un disciplinare che determina una serie di parametri che lo rendono unico e certificato. E per questo scegliere l’originale è sempre meglio di una banale imitazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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