Dal pomeriggio di martedì 9 aprile, i vigili del fuoco sono all'opera senza sosta per recuperare i quattro operai che risultano ancora dispersi nella centrale idroelettrica di Suviana. Per tutta la notte hanno lavorato tra l'ottavo e il nono piano in condizioni critiche, con la speranza di poterli riportare vivi in superficie. Ma lo scenario, già gravemente compromesso dall'esplosione, continua a complicarsi ora dopo ora. "L'acqua sta salendo già da ieri, ha raggiunto il piano - 8, almeno 50 centimetri d'acqua quando prima era asciutto", ha spiegato il portavoce dei vigili del fuoco, Luca Cari, in diretta ad Agorà. E man mano che passano le ore, le possibilità di ritrovare vivi gli operai che ancora mancano all'appello, sono sempre più flebili e, ormai, ridotte al minimo.
"Dobbiamo capire insieme i tecnici dell'impianto cosa sta succedendo, da dove entra l'acqua e quali sono le condizioni di sicurezza per i nostri uomini che sono al di sotto al livello del lago, almeno una ventina di metri. Ovviamente la situazione è difficilissima, non c'è visibilità in acqua, si procede passo per passo nel tentativo di individuare i dispersi", ha proseguito Carli. La sicurezza degli operatori è fondamentale, senza quella non è possibile intervenire e le condizioni nella centrale sono al limite del proibitivo. Ma i vigili del fuoco non intendono fermarsi e si stanno rimodulando i piani di intervento per i sommozzatori. "Manteniamo la speranza di trovare vivi i dispersi, ma valutando lo scenario molto complesso non ci fa pensare a possibilità di una loro sopravvivenza", ha detto ancora il portavoce. Gli operatori sono allo stremo delle forze, già nella giornata di ieri alcuni di loro erano sconvolti per lo scenario che si erano trovati davanti, e più passano le ore e più la situazione diventa difficile, anche a livello psicologico.
Sono cento i vigili del fuoco che sono attualmente impegnati nelle operazioni di ricerca e soccorso. 61 sono stati inviati in rinforzo dalle regioni limitrofe. Sul luogo dell'incidente stanno operando in particolare i team specialistici Usar (Urban Search and Rescue) e i sommozzatori. Ma ci sono anche unità Speleo Alpino Fluviali, squadre ordinarie ed esperti topografi che mappano le aree in cui si sta operando, in modo tale da raccogliere informazioni utili per il soccorso.
Nella centrale erano in corso lavori di efficientamento che Enel Green Power aveva contrattualizzato con tre aziende primarie: Siemens, ABB e Voith. Il collaudo del primo gruppo di generazione era già terminato nei giorni scorsi e, al momento in cui è avvenuto l'incidente, era in corso il collaudo del secondo gruppo. I lavori andavano avanti ormai da un anno e non si erano riscontrati problemi nelle fasi precedenti. Nel frattempo, si stanno organizzando i presidi per i soccorritori. "Stiamo cercando di allestire un piccolo centro per dare supporto agli operatori dei soccorsi, con acqua e viveri. Cerchiamo di fare al meglio con la nostra protezione civile.
I comuni limitrofi e la Regione ci stanno dando una mano, così ci si sente un po' più forti", ha dichiarato Marco Masinara, il sindaco di Camugnano, paese con meno di 2mila anime sull'Appennino bolognese, nel territorio del quale ricade la centrale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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