"Porco fascista". Così il militante dei centri sociali ha massacrato il figlio dell'ex An

Due pugni in faccia: così è stato aggredito il figlio 16enne di un ex consigliere di An a Trento da un "compagno" dei centri sociali nel silenzio della sinistra

"Porco fascista". Così il militante dei centri sociali ha massacrato il figlio dell'ex An

Mentre a Firenze si organizzano le sfilate per quanto accaduto fuori dal liceo Michelangiolo, a Trento la sinistra tutta tace davanti all'agguato per fini politici al figlio dell'ex consigliere di An Emilio Giuliana. Il giovane, appena 16 anni, è stato picchiato mentre rientrava presso la sua abitazione lo scorso 5 marzo. Nonostante le botte, i ragazzino è riuscito ad avere la prontezza di spirito di fotografare l'auto sulla quale il suo aggressore è salito per darsi alla fuga e così ha aiutato gli inquirenti nella sua identificazione.

"Porco fascista", gridava l'aggressore al figlio dell'ex consigliere. "Ti ammazzo", ripeteva mentre sferrava i suoi colpi. E ancora frasi ingiuriose e offensive contro il giovanissimo. Le indagini delle forze dell'ordine sono state velocissime e hanno permesso di risalire all’identità di un 23enne frequentatore del centro sociale Bruno. Sarebbe lui il presunto aggressore, che gli inquirenti pare abbiano già iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di lesioni. Il giovane è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari mentre i compagni dell'aggressore si sono sperticati in una poco credibile difesa sui social.

Ora le indagini dovranno fare il loro corso per stabilire le ragioni dietro l'aggressione, che per le modalità ha i contorni di un'azione punitiva. Il centro sociale fornisce, ovviamente, una ricostruzione diversa e sostiene che sia stato l'aggressore a essere stato provocato dalla vittima: "La questione è finita nell'esatto momento in cui è cominciata: un provocatore ha iniziato ad aggredire, provando a scagliare un pugno contro un compagno altrettanto giovane (...) per poi tornare da papà a farsene medicare due. Nessun agguato e nessuna premeditazione, al punto che nemmeno il nostro giovane compagno sapeva chi fosse il provocatore".

A Trento il silenzio della sinistra su questo gravissimo caso è assordante. La dinamica sembra essere molto simile rispetto a quanto accaduto al liceo Michelangiolo di Firenze solo che lì le parti erano invertite. Ammesso, ma non concesso, che la dinamica sia andata come hanno dichiarato dal centro sociale, ad avere la peggio è stato il figlio di Emilio Giuliana che avrebbe meritato almeno un minimo di solidarietà. Senza considerare che i "compagni" quasi si compiacciono del fatto che il 16enne ha ricevuto due pugni in faccia. E non da un coetaneo ma da un 23enne: e la differenza c'è.

Il tutto è accaduto lo scorso 5 marzo, è trascorso quasi un mese ma non sono state organizzate manifestazioni o cortei per le strade di Trento da parte della sinista, evidentemente non così contraria a ogni forma di violenza.

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