Regole Ue sulla deforestazione, le imprese: troppa burocrazia, norma da rivedere

Cluster Arredo e Federlegno fanno il punto sulla situazione. Claudio Feltrin: "Condividiamo la bontà dell’obiettivo, siamo la filiera antesignana nell’inserimento della certificazione della materia prima legnosa come elemento indispensabile per coniugare rispetto dell’ambiente e competitività ma serve buon senso nell'applicazione delle regole attuabili"

Regole Ue sulla deforestazione, le imprese: troppa burocrazia, norma da rivedere
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“È un senso di disorientamento quel che proviamo dinanzi a un regolamento che, in realtà, norma comportamenti già virtuosi e protettati verso il futuro e che, seppur in linea di principio corretto, nella pratica andrebbe solo ad appesantire con adempimenti burocratici le nostre imprese e l’intera filiera”. Così il presidente del Cluster Arredo, Matteo Tonon, ha aperto la serata organizzata col supporto di FederlegnoArredo a Manzano, presso l’Innovation Platform “Ecodesign e sostenibilità, sulla discussa Eudr (European Union Deforestation Regulation), normativa che secondo i rappresentanti del sistema foresta legno andrebbe completamente rivista, con la richiesta di far slittare di alcuni anni l'entrata in vigore del sistema sanzionatorio.

In vista della sua entrata in vigore, il comparto si sta confrontando a livello istituzionale e operativo su come prepararsi a una sfida dai tratti così complessi, e in quest’ottica rientra la serata - moderata da Carlo Piemonte, direttore generale del Cluster legno arredo casa Friuli-Venezia Giulia e Cluster Italia foresta legno - che ha ospitato Pietro Oieni ed Elisabetta Morgante del ministero dell’Agricoltura, della sovranità̀ alimentare e delle foreste, Direzione generale delle foreste, dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale. “Un disorientamento diffuso a più livelli – ha ribadito Piemonte – che rischia di compromettere sia l’import che l’export della filiera del legno; in particolare penso agli oneri burocratici aggiuntivi a cui le piccole e medie imprese della filiera foresta legno sono chiamate a rispettare”.

“Di questa norma condividiamo la bontà dell’obiettivo, ma non la sua messa a terra - è l’opinione del presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin -. Siamo la filiera antesignana nell’inserimento della certificazione della materia prima legnosa quale elemento indispensabile per coniugare rispetto dell’ambiente e competitività, e vogliamo continuare in questo percorso, perché le nostre foreste sono un patrimonio da difendere e valorizzare tramite una gestione consapevole della risorsa legnosa. Diverso, però, è trasformare un intento nobile come la lotta alla deforestazione in un aggravio di burocrazia, che molte delle nostre piccole aziende non saranno in grado di sopportare”.
“La tematica non riguarda solo il mondo forestale, ma tutte le filiere economiche collegate al legno che coinvolgono il made in Italy e le imprese del settore - ha aggiunto Feltrin -. Vogliamo essere a fianco dei ministeri coinvolti affinché l'Italia possa far valere la propria posizione a livello europeo, altrimenti rischiamo di avere come risultato quello di non difendere l’ambiente da un lato, di mettere in difficoltà l’export della nostra filiera dall’altro.
“L’evento organizzato insieme al Cluster Legno Arredo Casa Friuli-Venezia Giulia, il primo di una serie che stiamo già programmando in vari parti di Italia, va proprio in questa direzione - ha concluso Feltrin -: partire dai territori del legno e di tutte le filiere collegate per rappresentare un messaggio forte e unitario a livello nazionale. Siamo tutti uniti in questa battaglia che combattiamo chiedendo, semplicemente, buon senso nell’applicazione di regole attuabili e una posticipazione dell’entrata in vigore per premettere al sistema di prepararsi”.

Anche l‘assessore regionale Stefano Zannier, intervenuto con un video messaggio, ritiene condivisibile il principio dell’Euder, “ovvero la garanzia della sostenibilità dei prodotti e il contrasto alla deforestazione, certo è che nell’applicazione di queste regole dovremmo avere a capacità di garantire l’efficacia che si vuole ottenere con la normativa, senza appesantirla con formalismi inutili che potrebbero essere anche di difficile attuazione; poco giova aumentare le informazioni se queste non sono necessarie, così come aumentare il livello delle richieste, che si tramutano solo in impegni e oneri amministrativi e burocratici, mentre va garantita la certezza della provenienza e della sostenibilità, e quindi quegli obiettivi che si sono definiti a livello comunitario”.

L’incontro si è chiuso con le testimonianze di

Giovanni Bausano, ricercatore al Dipartimento territorio e sistemi agro-forestali dell’Università̀ di Padova e Maria Rita Gallozzi, dottoressa forestale dello studio associati Clerici Gallozzi.

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