Nell'Hampshire un affare immobiliare da brividi

Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo

Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo.

La notizia. Un'aristocratica dimora nobiliare, completa di campo di cricket e 1500 acri di terreno dove sono disseminati ventuno cottage con quaranta residenti: il tutto - sito fra le verdi colline dello Hampshire, 75 chilometri a sud di Londra - è in vendita per 32 milioni di dollari, con l'eccezione della chiesa di St. Peter che, spiega l'agenzia immobiliare, «appartiene a Dio».
Il villaggio di Linkenholt sorge infatti sulla proprietà gestita da un trust benefico dopo la morte dell'ultimo proprietario, Herbert Blagrave: il nuovo acquirente potrà - se lo vorrà - trasferirsi nel castello ma non potrà fregiarsi di alcun titolo nobiliare, dato che non ve n'è alcuno associato alla località; potrà inoltre diventare presidente del club di cricket, ma per bersi un boccale di birra dovrà cercarsi un villaggio vicino, perché il pub di Linkenholt ha chiuso alcuni anni fa.
Quanto ai residenti, dovrebbero stare tranquilli almeno per i prossimi due anni, quando scadranno i contratti di affitto dei cottage (che vanno da 800 dollari a 7mila dollari al mese). (fonte: Apcom, 18 marzo 2009)

Fuori dalla notizia. Erano convinti di aver messo in conto tutto, ma proprio tutto, prima della stipula dell'atto di acquisto, i collaboratori di mister Muhammad Kekenaladze, il magnate irano-georgiano nuovo proprietario di Linkenholt, il villaggio dello Hampshire comprensivo di dimora nobiliare a circa 75 chilometri a ovest di Londra messo in vendita oltre vent'anni fa. Non solo, erano certi di aver fatto un affarone. I milioni di dollari versati per i 1500 acri di terreno con 21 cottage, il campo di cricket e la villa, infatti, sono stati 30 e non 32, come chiedeva il trust benefico che deteneva il complesso dopo la morte dell'ultimo proprietario, Herbert Blagrave. Inoltre avevano spuntato, alla fine di serrate trattative, un'opzione sulla chiesa di St. Peter, già destinata a diventare un fast food multietnico e multiculinario.
Ma sul contratto di acquisto ci si è dimenticati di citare qualche cosa che pure esiste, a Linkenholt, anche se si materializza raramente. «Materializzarsi», però, non è il verbo giusto, visto che si tratta di... un fantasma. E non un fantasma qualsiasi, bensì proprio quello di sir Herbert Blagrave.
Gli emissari di Kekenaladze (il quale non ha ancora messo piede a Linkenholt), temono ora che il fantasma possa rivendicare i suoi diritti pregressi sul possedimento.

Indiscrezioni in tal senso sono state raccolte dal Sun che, in una corrispondenza, riporta le voci raccolte in un pub di Basingstoke, un villaggio vicino, secondo le quali Blagrave è intenzionato a vendere caro il lenzuolo.

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