Niente baby boom dove Pechino non impone il figlio unico

Contro il pericolo dell'esplosione demografica la Cina scopre i vantaggi della famiglia numerosa. Merito di un esperimento super segreto, che una volta venuto alla luce rischia di mandare in pensione la già tanto discussa politica del figlio unico.
Tutto comincia nel lontano 1970, nella remota provincia rurale di Yicheng, 900 chilometri a Sudovest di Pechino. Proprio qui, mentre il governo comunista trasforma in legge la raccomandazione di fermarsi a un solo figlio, le autorità cinesi permettono una piccola deroga: i contadini il cui primo figlio sia femmina possono avere un secondo bambino. Braccia forti da impegnare nell'agricoltura. La deroga diventa un vero e proprio esperimento nel 1985, quando arriva l'autorizzazione ufficiale di Pechino: le famiglie di Yicheng possono avere due figli, purché aderiscano a regole ferree e non ne facciano parola con nessuno. In 25 anni i numeri hanno completamente ribaltato le certezze alla base della politica ufficiale di pianificazione familiare. La popolazione della regione è cresciuta del 20,7%: cinque punti in meno rispetto alla media nazionale. Inoltre, l'esperimento ha riequilibrato il rapporto fra maschi e femmine. Se nel resto della Cina la proporzione è di 118 maschi ogni cento femmine, in questa regione rurale il rapporto è di 106 ogni cento. In linea con il resto del mondo.
Il «miracolo» cinese è però frutto di un regolamento molto rigido: nella regione di Yicheng gli uomini devono aspettare i 25 anni per sposarsi, le donne i 23. E cioè, tre anni in più rispetto al resto del Paese. Ma non basta, perché le coppie che partecipano all'esperimento devono tassativamente aspettare almeno sei anni prima di mettere al mondo il secondo figlio a meno che non mettano in conto di pagare circa 120 sterline di multa e, una volta dato alla luce il bebè, sono indotte ad accettare la sterilizzazione, per evitare che la famiglia si allarghi ancora. Sembra che la maggior parte della popolazione abbia approfittato di questa possibilità, visto che nella regione pare sia difficile trovare famiglie con un figlio unico e assolutamente impossibile imbattersi genitori con tre bambini. L'esperimento è, quindi, perfettamente riuscito. Le autorità di Pechino avevano dato il via libera purché la popolazione della regione non superasse le 300mila unità entro il 2000. Dieci anni dopo, di abitanti ce ne sono 310mila. Tutto questo avviene quando la politica del figlio unico per legge è messa in discussione. Da una parte c'è chi teme per il futuro, di fronte a un crescente invecchiamento della popolazione che con il passare del tempo potrebbe creare difficoltà nel reperire forza lavoro giovane e motivata.

Dall'altra, l'apertura del Paese all'Occidente ha ormai diffuso stili di vita che fanno sembrare quella politica nient'altro che preistoria. Perché chi vive in città, lavora per fare carriera e vuole godersi il tempo libero al matrimonio e a un bimbo da accudire non ci pensa affatto. Senza bisogno di leggi o sanzioni pecuniarie.

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