"Per noi ogni concerto è una storia nuova da scrivere insieme"

Mary Halvorson: "Cerco sempre idee melodiche o ritmiche, poi sistemo il brano"

Thumbscrew è un trio formato da Michael Formanek (contrabbasso), Tomas Fujiwara (batteria) e Mary Halvorson (chitarra). La band è ormai ai vertici della scena newyorchese ed è attiva da oltre un quinquennio.

Al Jazz & Wine For Peace di Còrmons, gli spettatori hanno potuto dunque godere dell'ascolto dei due nuovi assi della chitarra mondiale: Julian Lage, intervistato qui a fianco, e appunto Mary Halvorson, 43 anni, egualmente ispirata da Jimi Hendrix e dal sassofono free di Anthony Braxton. Dal punto di vista discografico, la novità per i Thumbscrew è l'album Multicolored Midnight. La band si presenta come un collettivo che coinvolge a pari titolo ogni componente, sia nella scrittura sia nell'immagine. La band risponde quindi insieme alle domande del Giornale.

In che modo componete musica?

Mary: «Credo che ognuno di noi segua una modalità differente. Di solito, io parto dalla chitarra. Improvviso liberamente fino a quando mi pare di aver trovato un'idea melodica o ritmica interessante. A quel punto, sono piuttosto veloce e cerco di immaginare anche le parti degli altri strumenti. Vado fino in fondo. Poi torno con calma a sistemare il brano». Tomas: «Parto dal frammento di una frase musicale. Mi lascio suggestionare da un'immagine o anche da una esperienza o perfino da una conversazione. A quel punto inizio a lavorare con la batteria, il vibrafono, il piano e il computer fino a quando non ho sviluppato una composizione vera e propria».

Cosa significa per voi l'improvvisazione?

Michael: «L'improvvisazione è l'aspetto essenziale di tutto quello che suoniamo. E per improvvisare c'è un solo modo: suonare e suonare assieme».

Che emozioni provate o a cosa pensate quando vi lasciate andare all'improvvisazione?

Mary: «Dipende. Improvvisare può essere liberatorio e gioioso. Ma anche intenso e tumultuoso. A volte può anche essere difficile e perfino scialbo. Dovrebbe portarti in luoghi mai esplorati ma all'improvviso scopri di non esserti mossa di un passo. Dove sta dunque il bello? Per me, nel fatto che ogni sera può essere diversa, ogni concerto è una storia da scrivere». Tomas: «Ogni possibile emozione, negativa o positiva, influenza il modo di improvvisare con lo strumento e con la band».

Ascoltate musica rock? Vi piace?

Mary: «Sì, mi piace molto». Tomas: «Ascoltiamo di tutto. Ci piace la musica a prescindere dal genere».

Prossimo progetto?

Michael: «Attualmente siamo impegnati a portare in giro e interpretare la musica del nuovo album Multicolored Midnight.

È il momento in cui possiamo portare la musica in luoghi che non avremmo mai immaginato al momento della registrazione. Vogliamo vedere fino a dove si può spingere questa idea. Il progetto successivo sarà il naturale approdo di questo processo sonoro».

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