Nomadi, Tursi ignora le proteste

Roberta Gallo

La Valbisagno invade Tursi per discutere sui nomadi. Il verdetto? Una situazione provvisoria. Fieri e compatti i capigruppo della IV circoscrizione genovese sono andati a fare visita all'assessore al Decentramento, Mario Margini, e a quello dei Servizi sociali, Veardo. La loro intenzione era quella di fare chiarezza sulla questione «nomadi negli appartamenti» della Valbisagno.
«Non ci sta bene - polemizza subito Mimmo Morabito, capogruppo Alleanza nazionale - che su 21 famiglie sfollate dal campo di via dei Pescatori, ben sette siano state messe tra Staglieno e Molassana». «Ricordiamoci - continua- che la nostra zona è piuttosto a rischio, abbiamo il campo nomadi di Ca'de Pitta, più quelli irregolari e di sosta temporanea di piazzale degli Atleti, Veilino e Sciorba. Non capiamo perché - aggiunge - quelli che hanno fatto la voce grossa come a Sampierdarena siano stati graziati. Noi invece, oltre a non essere stati interpellati, dobbiamo sempre solo subire e mai nessuno prende le nostre difese».
Così esce che in piazzale Adriatico, le famiglie che dovevano essere collocate, non sono state messe per intercessione di Giuseppina Giani, capogruppo di Rifondazione Comunista nel parlamentino di Molassana. «Allora bisogna essere come sempre amici di qualcuno - sbottano in gruppo- per ottenere ciò che si vuole. Via Burlando e zone limitrofe, invece, sono state penalizzate perché non avevano paladini e poi invece è successo quel che è successo».
Ma Margini e Veardo giustificano la rissa con i nomadi per la presenza di persone facinorose da stadio, appartenenti alla Brigata Speloncia.
«A maggior ragione - sbotta Morabito - siccome lì abbiamo appunto situazione esplosive, ci mancano anche i nomadi a surriscaldare gli animi di chi non vede già l'ora dimenare le mani. Bisognava pensare di metterli - conclude - in zone tranquille tipo Albaro, Castelletto, Nervi, dove ci sono persone per bene che queste azioni di violenza non le avrebbero mai fatte». Ma le parole di Morabito vengono prese come una provocazione contro i «quartieri bene» della città. «Cosa che non voleva assolutamente essere!». giustifica il capogruppo di An.
Margini e Veardo, però, sostengono che la situazione sia provvisoria. «Abbiamo ricevuto dalla Asl - spiegano - una denuncia di degrado del campo nomadi di via dei Pescatori. Un problema di igiene, tale per cui era insostenibile continuare a tenere lì quelle persone. E, in mancanza di posti alternativi, in breve tempo, abbiamo solo potuto agire così, mettendoli nelle poche case sfitte che ancora possediamo». Ma sulla precarietà nessuno ci crede.
Ma intanto, questi nomadi, pagano? Gli assessori sostengono che paghino un affitto e le bollette regolarmente. In più, i loro figli, quest'inverno saranno obbligati a frequentare la scuola perchè seguiti dai servizi sociali di zona. Così si scopre che a breve verranno anche organizzati dei campi di transito per i nomadi fuori dalla cinta cittadina.

Un progetto già voluto dalla comunità europea e mai realizzato per mancanza di spazi. Che li abbiano nel frattempo reperiti? A settembre un nuovo incontro dovrebbe mettere fine a tutti questi dubbi e dare finalmente risposte definitive.

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