Non diteci che l’avete scelto perché è laureato

(...) Bene. Allora vorremmo sapere quali sarebbero le competenze accertate nel caso del giovane Maran, laurea in scienze politiche e basta, per consentirgli di onorare le seguenti gravose deleghe: mobilità, traffico, ambiente, arredo urbano, verde, smog e parchi. In pratica tutti i problemi più pressanti e difficili che riguardano la qualità della vita dei milanesi. Pisapia è convinto che SuperMaran, trentuno anni e nessuna specifica competenza fra le molte richieste dalle sue moltissime e onerose deleghe, sia in grado di risolverli. In realtà più d'uno sostiene che egli abbia ricevuto quel pesante incarico semplicemente perché è un pupillo di Penati. Il giovane super-assessore, insomma potrebbe essere stato messo lì per conto di qualcun altro. Il quale qualcun altro, purtroppo per lui, ora è nei guai grossi.
Qui non si tratta di fare i maramaldi, ma di strappare le maschere da anime immacolate, da arcangeli con la spada fiammeggiante a difesa del Bene e del Giusto che Pisapia e i suoi hanno indossato fin dalla campagna elettorale. Giacché comunque la esorbitante quantità di deleghe affidate a Maran non si giustifica. Quindi la spiegazione è un'altra. Quale? Pisapia ce lo dica, potremmo anche accettarla. Se, ad esempio, ci dice che ha preso Maran in giunta per rispettare la regola non scritta della spartizione lottizzatoria d'antan, aggiornata secondo lo schema di questa sua anomala coalizione, se si giustifica così potremmo perfino starci. Perché allo stesso modo, ad esempio, ci spiegheremmo almeno un'altra, la più clamorosa e sorprendente (e dannosa per le tasche dei milanesi) superdelega: quella di Tabacci al Bilancio.
A rafforzare l'ipotesi che la scelta di Maran sia stata strumentale c'è anche la circostanza che due dei più importanti clamorosi e incomprensibili provvedimenti presi della giunta a pochi giorni dal suo insediamento riguardano proprio le sue deleghe: l’inaudito aumento boom del 50 per cento del prezzo del biglietto Atm e, subito dopo, la defenestrazione del capo di quell'azienda, Elio Catania. Provvedimenti incomprensibili e palesemente ingiustificati dalle condizioni dell'azienda: perché come si fa a capire le ragioni per le quali si aumentano le tariffe e si caccia il presidente dell'unica azienda dei trasporti col bilancio in attivo tra le città italiane? Una sola spiegazione (parziale e insufficiente), sempre la stessa: lottizzazione o, come si dice oggi, spoil system, che fa più internazionale. A quel posto, dunque, bisognava avere una persona tranquilla, docile e affidabile. Sia chiaro, prima che qualcuno venga a darci lezioni inutili di garantismo: Maran è certamente un bravissimo ragazzo, fedele al suo capo e assolutamente immacolato.

Ma non è all'altezza dell'incarico pesantissimo che gli è stato affidato. Lo pensavamo (e lo dicevamo) prima, ne abbiamo avuto la conferma ora che sappiamo perché è stato messo lì. Perciò non deve andarsene perché è il pupillo di Penati, ma semplicemente perché è incompetente.

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