«Non perdòno il teppista, ma il calcio sì»

Emmanuele Gerboni

da Genova

Il primo abbraccio è per Riccardo Garrone. Il presidente si avvicina con un mazzo di rose rosse avvolte da un fioccone blucerchiato. Ambretta Piergiovanni torna allo stadio per la prima volta, dopo essere stata colpita da un razzo in Ascoli-Samp. Dalla curva bianconera, il 16 ottobre, partì un razzo di segnalazione navale che la colpì all'occhio sinistro. La famiglia Piergiovanni abita a Fano, ma tifa Samp. Ha scelto la partita con il Livorno per fare pace con il calcio. E c'è riuscita: «Devo dire grazie alla Samp che non mi ha mai abbandonata».
Ambretta ha scelto l'inizio dell'anno nuovo per accettare l'invito del club: «L'aspettavamo da tempo - ha detto Garrone -, il suo ritorno è una vittoria del calcio». E lei dalla Samp si aspettava una bella vittoria, ma quella di ieri stata proprio una partita stregata. Ambretta si siede in tribuna, con il resto della famiglia, dopo aver salutato la gradinata Sud. Non vuole parlare del giorno dell'incidente: «Se ho perdonato chi ha sparato il razzo? Non posso farlo perché non si può perdonare chi non si conosce e lui non si è mai fatto sentire. Ma ora guardiamo la partita».
Già, guardiano la partita. Ambretta osserva attenta le incursioni toscane: «Questi sono forti, speriamo vada tutto bene». Nemmeno il tempo di dirlo e arriva il gol di Lucarelli. La Sud è ammutolita ma Ambretta non si perde d'animo: «Forza ragazzi, bisogna reagire» e infatti la Samp inizia ad attaccare. Bazzani al 17’ ha l'occasionissima per pareggiare ma una trattenuta di Galante gli impedisce di battere a rete. Ambretta balza in piedi «Che peccato». Nel frattempo cala il gelo e Ambretta indossa uno dei regali del presidente, un cappellino blucerchiato: «Speriamo porti fortuna».
Stessa musica, il secondo tempo inizia, Ambretta inizia il rituale scaramantico: via il berrettino con il marinaio e scambio di posto col marito Paolo Alberto. La partita cambia, l'aria del Ferrraris anche e la Sud riprende a cantare: «Doria facci un gol» e la tifosa doc si fa coinvolgere dal nuovo clima di festa. Batte le mani, incita Bazzani, il guerriero ritrovato che porta grinta a una Samp smarrita. «Bravo, bravo, avanti così, chi ha fatto il cross?». Poco importa, non c'è tempo, la Samp perde palla appena fuori area, ecco un altro sussulto. Entra Corrado Colombo, Diana sbaglia l'appoggio in rete quando mancano dieci minuti alla fine: Ambretta questa volta ha un sussulto e scatta in piedi. Ma la Samp non riesce a recuperare, Flachi viene anche espulso («è il nostro preferito») e alla fine i blucerchiati devono arrendersi alla rivelazione Livorno che raddoppia con il solito Lucarelli: «Pazienza, l'importante era tornare allo stadio.

Prima di arrivare a Genova avevo paura che accadesse qualcosa, è andato tutto bene e ho visto comunque una bella partita e uno spettacolo meraviglioso sugli spalti. Per questo tornerò a vedere la Samp contro l'Ascoli. È un messaggio per il mondo del calcio». Bentornata Ambretta.

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