Norah Jones scende nell’Arena

Svolta rock per la bella Norah Jones? Non esageriamo. Diciamo, piuttosto, la consapevolezza di una più matura identità artistica; una sorta di rinnovamento non solo musicale che si avverte fin dalle prime note dell’ultimo album The Fall. Così i fan della trentunenne americanina nata a New York ma texana di sentimento, possono dormire sonni tranquilli. Al termine del suo primo decennio di attività artistica, la Jones torna quest'estate in Italia, con il suo nuovo tour mondiale, proprio per presentare l'album uscito nel novembre 2009: 13 inediti nel segno del cambiamento o, almeno - come si diceva - della crescita. E lo fa facendo tappa domani sera (ore 21, info: www.milanojazzinfestival.it), prima data italiana, all’Arena Civica, all’interno del palinsesto di quel Milano Jazzin’ Festival che, proprio con la sensuale Norah, compie il giro di boa, avventurandosi lungo la seconda parte della sua variegata e densa programmazione. Figlia d’arte (il padre è il sitarista indiano Ravi Shankar, con il quale il feeling è sempre stato a senso unico alternato; la madre, Sue Jones, cantante di musica soul che le ha trasmesso l’amore per il pentagramma e dintorni), la talentuosa Norah, che gioca tutto sulla sensuale vocalità plasmata da una solida formazione jazz e ammorbidita da venature pop dove il pianoforte la fa da padrone, si ripresenta così al suo pubblico in una veste tutta da (ri)scoprire. A cominciare dal look ringiovanito (anche se non se ne sentiva il bisogno), dalla ricerca di un sound almeno in parte inedito, obiettivo perseguito con un cambiamento anche formale, visto che il solito gruppo - la Handsome Band, quella che aveva supportato Norah nella produzione dei tre primi album - è rimasta a casa, e con lei anche Lee Alexander lo storico (ex) fidanzato-bassista. Ragione di più per non perdersi la performance di domani, appuntamento ricco di attese e di curiosità. In fondo, con questa mossa la versatile ed eclettica artista a stelle e strisce rischia si ma fino a un certo punto. Del resto se lo può permettere, visto che il ruolino di marcia le garantisce un palmares pieno di trofei e riconoscimenti, con i primi tre album (Come Away with Me del 2002, Feels Like Home del 2004, Not Too Late del 2007) che hanno capitalizzato qualcosa come quaranta milioni di copie vendute in tutto il mondo e una cascata (ben 9) di Grammy vinti in carriera. Sta di fatto che la scorsa estate, in occasione dell’anticipazione del nuovo disco, The Fall appunto, la cantante aveva spiegato che sarebbe stato caratterizzato da un elevato grado di sperimentazione, senza tuttavia «tradire» la propria tradizione musicale.

In sostanza, un album di inediti che, accanto a canzoni in linea col passato, avrebbe sfoggiato brani giocati su una ritmica più impressiva e ispirati a generi diversi dal solito. Domani sera all’Arena, la bella Norah avrà probabilmente l’occasione di lasciare un altro buon ricordo di sè dietro le spalle.

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