Un numero tradisce il medico di Provenzano

I numeri sui «pizzini» utilizzati nel linguaggio cifrato dal boss Bernardo Provenzano, adesso forniscono nomi e cognomi. Il numero 60 è finito in manette. Così veniva, infatti, indicato il medico disposto a curare il padrino di Corleone nei mesi della latitanza che seguirono l'intervento nella clinica di Marsiglia. Si tratterebbe di Salvatore Spatafora, 60 anni, corleonese, fratello di un uomo d'onore, Liborio, arrestato ieri, insieme con uno dei «postini» del capomafia, Francesco Grizzaffi.
Polizia e carabinieri hanno perquisito lo studio palermitano e l'abitazione di Spatafora, che è indagato per associazione mafiosa, e hanno sequestrato un computer e una macchina da scrivere. Starà ora ai consulenti stabilire se la macchina trovata sia la stessa con cui è stato scritto uno dei bigliettini scoperti nel covo di contrada Montagna dei Cavalli in cui è stato arrestato Provenzano.
Tra le decine di «pizzini» nascosti nel casolare gli investigatori ne trovarono uno inviato dal famoso numero 60. Nella lettera il professionista esprimeva preoccupazione per la salute del padrino. «Carissimo - diceva - con gioia ho ricevuto tue notizie mi dispiace sentirti dire che stai non molto bene e la cosa mi fa stare male, capisco che i tuoi movimenti non sono normali come ognuno di noi ma bisogna che si prenda un provvedimento urgente magari solo per fare la puntura perché non farla può peggiorare la tua situazione. In poche parole i valori che tu tieni sotto controllo possono variare in negativo». Ma ad essere perquisiti dopo il blitz di oggi non sono stati solo lo studio e la casa di Spatafora: gli investigatori hanno controllato anche le abitazioni di Giovanni Grizzaffi, detenuto, fratello del mafioso arrestato e quella di Leoluca Bonanno.
Continuano, dunque, le indagini sulla fitta rete di favoreggiatori che hanno coperto la latitanza del capo di Cosa Nostra. Corleone questa mattina si è svegliata sotto l'assedio di polizia e carabinieri: oltre duecento uomini sono stati impegnati nel blitz che ha portato all'arresto dei due personaggi molto noti nel paese. Liborio Spatafora, 57 anni, è un imprenditore agricolo che gestisce, con la famiglia, un oleificio e una cantina in contrada ponte Aranci. Venne arrestato l'anno scorso in Germania: nel cofano dell' auto aveva una valigetta con diverse migliaia di euro falsi. In carcere rimase per circa 3 mesi prima di venire rilasciato dietro pagamento di cauzione. Francesco Grizzaffi, 53 anni, è fratello di Giovanni e Mario, entrambi arrestati per mafia e già condannati per favoreggiamento, e è nipote del boss Salvatore Riina.

Arrestato a metà degli anni '90, attualmente in regime di sorveglianza speciale: secondo gli investigatori avrebbe avuto un ruolo importante nella rete di postini che per anni hanno smistato la corrispondenza del capomafia latitante. La sua vicinanza al padrino sarebbe testimoniata, tra l'altro, da una lettera trovata nel covo di Provenzano.

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