Nuove accuse per Montaguti e Guarini

Lo scandalo Policlinico si allarga a macchia d’olio. L’ex rettore della Sapienza Renato Guarini e il direttore generale dell’Umberto I Ubaldo Montaguti sono indagati anche per peculato e truffa. La contestazione della procura fa riferimento all’appropriazione nel 2006 da parte del manager in concorso con l’ex rettore, senza che ne avessero i titoli, di 62 mila euro come indennità per il raggiungimento di obiettivi prefissati. Nell’ambito di questa tranche, Guarini è indagato anche per falsità ideologica e truffa, con l’allora direttore amministrativo dell’ateneo, Carlo Musto D’Amore. Avrebbe, infatti, falsamente dichiarato che la riassunzione di quest’ultimo era avvenuta in attuazione della volontà espressa dal Cda e dal Senato accademico in due sedute.
Il manager si difende, accusando la magistratura di giudicare senza cercare prima gli elementi. «Le mie dimissioni sono già firmate - dice Montaguti -. Sono nel cassetto senza la data, quando ci sarà bisogno che io mi tolga di mezzo perché non sono più utile al Policlinico, lo farò». Prova a smorzare i toni il vicepresidente della giunta Esterino Montino. «Penso ci sia la necessità di ritornare alla normalità, sono contrario a fughe in avanti di tipo commissariale - dichiara Montino -. Spetta al gruppo tecnico preposto, stabilire se ci siano le condizioni per confermare o meno Montaguti. Le priorità restano due: chiudere il protocollo d’intesa con La Sapienza e portare avanti il progetto per il rifacimento dell’ospedale che, visto l’impegno finanziario, deve essere fatto per stralci».
Il senatore del Pdl Cesare Cursi, invece, parla di vera e propria emergenza, che va risolta con l’immediata adozione da parte del Ministero delle Politiche Sociali e dell’Istruzione, dei poteri sostitutivi che spettano allo Stato per evitare la paralisi. «Dei 200 miliardi stanziati nel 2001 e confermati dal Governo Berlusconi, infatti, - sottolinea Cursi - non è stato speso un euro, pur essendo stati approvati i progetti esecutivi definitivi nel 2004 dalla giunta regionale di centro-destra». Duro Alfredo Pallone, vice coordinatore regionale del Pdl, che alza il tiro e se la prende con i vertici regionali. «Montino dice che è in corso una verifica sull’operato dei dg - tuona Pallone -. Ebbene sono mesi che aspettiamo l’esito.

La verità è che questi, che sancirebbero la sostituzione immediata di tutti i responsabili delle Asl, vengono tenuti nascosti dalla giunta che vuole tirare avanti fino al termine della legislatura o nominare nuovi dg poco prima delle elezioni per farli restare in carica anche dopo». E poi il colpo di grazia: «La responsabilità più grande è di Marrazzo che ha chiuso gli occhi di fronte a questo scempio».

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