Nuove crepe in via Riano: giallo sulle cause della frana

Peggiora la situazione a Ponte Milvio, chiusa tutta la strada

Daniele Petraroli

Dopo la crepa apparsa giovedì sera a via Riano, in zona ponte Milvio, la situazione continua a peggiorare. Nuove fenditure sono apparse nelle due notti seguenti dalla parte del Tevere mentre la prima spaccatura, quella più profonda, ha continuato ad allungarsi e allargarsi tanto che già sabato è stata chiusa al traffico dai vigili urbani l’intera via. Secondo il XII dipartimento del Campidoglio, quello dei Lavori pubblici, a risolvere il problema sarebbero bastati i lavori di contenimento della strada operati dalla ditta che sta costruendo il mercato e il parcheggio lì vicino. Un terrapieno e una colata di cemento iniziati venerdì e che dovrebbe essere ultimati oggi.
Il vero mistero rimane, però, quello delle infiltrazioni d’acqua nel terreno. Gli ingegneri del cantiere sostengono di non averne mai trovate e che la crepa di giovedì sia stata causata dalla rottura di un tubo dell’Acea. Dicono, inoltre, che l’acqua visibile vicino alla struttura che stanno costruendo sia stata portata lì da loro. I residenti, invece, insistono sulla presenza di una «marrana» nel terreno sottostante. Sabato sera intorno alle 22, poi, c’è stato un nuovo sopralluogo dei vigili del fuoco sollecitati dagli abitanti impauriti. Dopo un’ora e mezzo di controlli nel cantiere, i pompieri hanno preso atto delle nuove crepe nel manto stradale tranquillizzando, però, i cittadini sulla solidità dei palazzi circostanti. «Il terreno di via Riano - fa notare Rosita Torre, che per prima denunciò il crollo a via Montenero - è dello stesso tipo esistente nella zona del XVII municipio vicino al Tevere».
Ieri mattina, invece, è stata la volta di un tecnico dell’Acea che ha preannunciato lavori «di verifica» della rete idrica per oggi. Anche se è rimasto perplesso sulla possibilità che si sia rotta una tubazione. Insomma la questione rimane avvolta ancora nel mistero. Anche perché già a maggio i lavori per il Pup avevano causato un primo smottamento del terreno, il crollo di alcuni pali di cementificazione e l’evacuazione di un palazzo nelle vicinanze del cantiere. Tanto che gli operai furono costretti a spostarsi di alcuni metri per continuare a scavare.
Per il momento, dunque, non si è ancora arrivati a stabilire di chi siano le responsabilità delle crepe lungo via Riano. I residenti, intanto, si cautelano. Nel corso di un’assemblea sabato sera si è affacciata l’ipotesi di rivolgersi a un avvocato per tutelare gli interessi dei condomini della strada.
«Per il momento non abbiamo trovato un accordo - racconta Antonio Marsiliani del civico 30 -. Speriamo di arrivarci presto anche perché pare che i residenti di uno stabile lo stiano già facendo. Non vogliamo risarcimenti di alcun tipo comunque. Semplicemente vorremmo che i lavori fossero fatti a regola d’arte, sempre che sia possibile costruire un mercato e un parcheggio lì. Anche perché i nuovi garage sono proprio a livello del fiume. E da quando ha preso il via il cantiere dalla mia finestra ho sempre visto acqua nel terreno».
Tutta la zona di Ponte Milvio, inoltre, è a forte rischio esondazione del Tevere, come si legge in una relazione dell’Autorità di bacino del fiume Tevere datata ottobre 1999.

Tanto che tra gli interventi richiesti dall’Autorità c’è proprio l’«elaborazione di mappe di allagabilità». Intanto, nonostante le rassicurazioni sulla stabilità dei palazzi, le crepe continuano ad allargarsi e i residenti continuano a sentire vibrazioni nel terreno.

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