Un «nuovo» anfiteatro per la Milano estiva

Si parla spesso di luoghi cittadini e beni artistici da valorizzare: cascine in rovina, giardini abbandonati, dimore d’epoca dimenticate o poco conosciute che attendono l’occasione per essere riscoperte. Uno di questi è Villa Clerici, residenza di delizia nel tessuto periferico di Niguarda, lungo la via Terruggia, sede di una ricca collezione d’arte sacra contemporanea e del più importante patrimonio di statue del Settecento lombardo. Pochi la conoscono, eppure la villa esiste dal 1733, quando fu eretta per volontà di Giorgio Clerici, ricco commerciante di seta e grande mecenate, su progetto dell'architetto Francesco Croce, l’autore della Gran Guglia del Duomo di Milano. Anche se l’aspetto attuale si deve principalmente ai Padri Paolini, che acquisirono la proprietà nel 1927 e, dopo un ampio lavoro di restyling, restituirono al la villa il suo antico splendore. Oggi, chi varca la cancellata monumentale resta colpito dal magnifico giardino all’italiana che circonda la dimora, adorno di sculture settecentesche, sentieri alberati e aiuole geometriche che conducono al la scenografica successione di ben due teatri all'aperto del primo Novecento. Un «tesoro nascosto» che avrebbe rischiato di rimanere tale, chiuso al pubblico da anni per mancanza di fondi per i restauri e la messa in sicurezza della struttura. E invece da settembre, finalmente, la villa tornerà a mostrarsi ai milanesi. E nella veste che più le è congeniale: quella di cornice e palcoscenico all’aperto per concerti, letture, incontri e spettacoli teatrali, allestiti nei due grandi anfiteatri alle spalle della villa. «Settembre a Villa Clerici» è il titolo della rassegna (dal 13 al 25 settembre, per prevendite online: www.greenticket.it), prodotta e organizzata da un gruppo di «amici» di vecchia data - Roberto Brivio dei «Gufi», Aldo Colonnello, Emanuele Carlo Ostuni, Marco Gola e Oscar Pozzana - che hanno unito le proprie forze, anche economiche, e le proprie competenze in campo artistico per recuperare un luogo che potrebbe a pieno titolo diventare il «buen ritiro» dei milanesi nelle calde serate estive. «Ho scoperto la villa qualche anno fa e me ne sono innamorato – racconta il direttore artistico, Aldo Colonnello –. Così, insieme a Roberto Brivio e agli altri membri del gruppo, ho messo a punto una rassegna culturale che puntasse sulla qualità e valorizzasse i due grandi anfiteatri della villa: il Teatro Greco, di 3.200 posti, dove la sera del 13 settembre porteremo in scena il concerto del gran de Franco Battiato; e il Teatro Romano, di 900 posti, che ospiterà l’operetta, una serata dedicata ad Alda Merini con Alessio Boni e Marcello Prayer, e infine un concorso di poesia con ospiti d’eccezione come Giulio Giorello, Giancarlo Maiorino e con un intervento finale dell’ex assessore Massimiliano Finazzer Flory in veste di attore». Quattro appuntamenti in tutto, ma che in futuro potrebbero raddoppiarsi: «Ci auguriamo che la risposta del pubblico sia massiccia, e invitiamo gli sponsor a far si avanti, affinché il progetto diventi il primo di una lunga serie, da qui all’ Expo». Aspettando Battiato, la villa in questi giorni resterà aperta per le visite alla Galleria d’arte sacra dei contemporanei, altro fiore all’occhiello della dimora (aperta da martedì a sabato, per prenotazioni: 02-6470066, www.villaclerici.it). Inaugurata negli anni ’50 per opera di Dandolo Bellini della Compagnia di San Paolo, è tuttora l’unica pinacoteca in Europa a raccogliere dipinti e sculture a tematica sacra, realizzati da artisti del Novecento.

Un patrimonio di oltre due cento pezzi, tutti esposti nei saloni affrescati della villa, tra cui opere di Carpi, Messina, Manzù, Carena, Bodini , Usellini, Funi, Zigaina. Una collezione che merita di essere conosciuta, e che insieme al teatro all’aperto potrebbe degnamente occupare il tempo libero dei milanesi, che avranno un nuovo gioiello da scoprire.

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