Nuovo Centro d’immunologia

Con trecento ricercatori è il più grande d’Italia e tra i primi in Europa. Mantovani: «I nostri studi al servizio dei malati»

Nasce a Milano il più grande Centro italiano di ricerca nell’area immunologica. È una (preziosa) appendice dell’Istituto clinico Humanitas e può contare sul lavoro di trecento qualificati ricercatori, italiani e stranieri sotto la guida del professor Alberto Mantovani. Oggi l’inaugurazione, col rettore dell’Università di Milano Enrico Decleva e col presidente della Regione Roberto Formigoni.
Il nuovo centro di ricerca avvicina l’Italia alle grandi «cattedrali» inglesi (come la Queen Mary School), francesi (come l’istituto Pasteur) e americane. Il professor Mantovani parla gia di una nuova figura destinata a diventare sempre più importante: quella del medico-ricercatore, che garantisce una rigorosa continuità tra clinica e laboratorio. L’obiettivo, dice, è quello di mettere a disposizione dei pazienti quanto di più innovativo ci sia sul fronte della diagnosi e delle terapie.
Le aree più studiate saranno quelle delle malattie infiammatorie, dei tumori, delle malattie digestive, di quelle cardiovascolari e neurologiche. Armando Santoro, direttore della Ricerca clinica di Humanitas, elogia il modello traslazionale, che prevede uno scambio continuo fra ricercatori e clinici e ricorda che l’Istituto clinico di Rozzano sta sviluppando nuove molecole - biologiche o chemioterapiche - destinate a ottenere risultati importanti nelle leucemie, nel carcinoma mammario, nei tumori del rene e del colon-retto. Un Advisory board internazionale (di cui fa parte il Premio Nobel Rolf Zinkernagel) monitorerà il lavoro dei ricercatori di Humanitas.
Questo Istituto (che è un Irccs) ha già ottenuto grandi riconoscimenti. Dal 2005 a oggi molte pubblicazioni internazionali hanno ospitato articoli del professor Mantovani e del suo gruppo o del dottor Armando Santoro. Sul Journal of clinical oncology è apparsa recentemente una ricerca sul mesotelioma di Santoro e Ceresoli che propone l’impiego di nuovi farmaci anti-tumorali che garantirebbero una migliore qualità di vita. L’Istituto clinico Humanitas, nato nel 1996 come ospedale ad alta specializzazione, è anche un Polo universitario che conta su 400 studenti.

Ogni anno assiste 140mila pazienti che arrivano da tutta Italia (i posti-letto sono 672). Dal giorno della sua fondazione, ha un «sovrintendente» che è un monumento della medicina europea: il professor Nicola Dioguardi, un uomo che ha cambiato la storia dell’epatologia.

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