«Occhio all’alimentazione e al peso degli zaini»

Il pediatra: «Bisognerebbe preparare i genitori prima ancora dei bambini»

Eccitazione, paura, nervosismo, voglia di rivedere i compagni e un po’ di pigrizia, strascico delle vacanze. È con sentimenti contraddittori che molti studenti romani si preparano ad affrontare il primo giorno di scuola. Che lo si faccia con gioia o con ansia, tornare sui banchi è, comunque, un appuntamento stancante per bambini e ragazzi. E per le loro famiglie.
Per affrontarlo al meglio è bene affidarsi ai consigli degli esperti. «Prima di preparare i bimbi - dice Luigi Cataldi, consigliere della Società Italiana di Pediatria e docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma - bisognerebbe preparare i genitori. L’impressione che l’alunno ha della scuola dipende da ciò che di essa pensano gli adulti. I genitori - continua - infatti, non devono considerare la scuola come un luogo in cui parcheggiare i propri figli. E inoltre, bisogna insegnare ai ragazzi il senso del dovere. La scuola deve rappresentare per loro ciò che per i genitori è il lavoro, e che il premio non è in un eventuale stipendio-paghetta, ma nella formazione stessa». Sull’importanza di stimolare la curiosità dei bimbi insiste l’ospedale Bambino Gesù, che ha stilato un vademecum sullo studio, con approfondimenti che vanno dalla psicologia alla dieta, dalla postura allo sport.
Grande attenzione va prestata all’alimentazione. «Far fare colazione ai figli al bar è un’abitudine pessima e tutta romana - per Cataldi -. I ragazzi che mangiano a casa affrontano meglio la giornata».
«Prima regola, la varietà - spiega Sabrina Coen, responsabile Associazione Nazionale Dietisti-Lazio -. L’apporto calorico dipende dall’età dello studente e dalle attività svolte. La colazione deve essere a base di carboidrati, zuccheri semplici e complessi, quindi latte e un prodotto da forno. Più leggere le merende di metà mattina e pomeriggio. Spesso ai ragazzi vengono dati succo di frutta e un dolcino, pensando si tratti di uno spuntino bilanciato. In realtà - continua - sarebbe meglio optare per uno dei due, per evitare calorie extra. Bene lo yogurt, un frutto o un pezzo di pizza. Le merendine non vanno demonizzate, ma si devono controllare i grassi contenuti». «Pranzo e cena devono essere leggeri per non rendere faticosa la concentrazione e garantire un sonno tranquillo - prosegue la dottoressa -. Se i ragazzi mangiano a scuola, è bene che i genitori si informino sul menù per bilanciarlo con la cena. Da tenere sott’occhio il consumo di acqua. I nostri figli bevono poco». Tra i problemi legati al ritorno in classe, la scelta della cartella. Le associazioni di ortopedici raccomandano lo zaino al posto della tracolla, perché consente di distribuire il peso dei libri, a patto che sia indossato correttamente e non su una spalla sola. Consigliato il trolley. «Il pomeriggio va equamente ripartito tra studio e svago - conclude Cataldi -. Lo sport fa bene ma non deve essere eccessivo. Sì a ginnastica generale, nuoto e calcio».
«Non bisogna mai esagerare sia nell’intensità dell’attività fisica sia nello stress psico-fisico cui sottoporre i ragazzi - sottolineano al Bambino Gesù -.

È il medico a dover dare consigli al bambino e ai genitori, che non devono riporre nei figli aspettative esagerate, ma privilegiare il corretto e armonioso sviluppo psico-fisico del bambino». Insomma, meglio un bambino pigro di uno stressato.

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