Occupazioni generali

Qualche lettore non condivide le nostre considerazioni circa la crisi di identità di militari e cattolici. Uno «che non desidera vedere il suo nome pubblicato» è proprio arrabbiato (ci spiace) e ci sfida a «dimostrare questa crisi dei militari».
Abbiamo un ampio ventaglio di esempi possibili di decadenza cronica e siamo stupiti, ma anche felici, per il nostro anonimo e furioso amico, al quale tali esempi sono stati evidentemente risparmiati. Gliene porgiamo uno.
Da molti anni, alcuni colonnelli e generali hanno preso possesso di una parte del patrimonio statale. Negli anni ’60 e '70, l'amministrazione militare costruì circa ventimila abitazioni ad uso del personale assoggettato a frequenti trasferimenti. Oggi quattromila di queste case sono occupate da persone che non hanno alcun diritto e nondimeno esigono di pagare pigioni irrisorie e, se proprio la situazione deve essere sanata, pretendono di acquistare i locali a prezzi stracciati. Nessuna di tali abitazioni è dei Carabinieri, la maggior parte sono dell'Esercito, una considerevole quantità è dell'Aeronautica.
Non pochi di tali colonnelli e generali la casa se la sono assegnata a suo tempo o erano in condizione di farsela assegnare, dopo di che, giunto il tempo di lasciarla, perché trascorsi gli otto anni previsti o per sopraggiunta pensione, hanno pensato bene di tenersela. L’appropriazione è stata d’esempio per marescialli, capitani, portaborse. Negli anni le case sono pure passate in altre mani, talvolta a persone che non hanno alcun legame con l’assegnatario iniziale e in qualche caso sono state persino ristrutturate abusivamente. C'è un generale, che occupa, dal ’92 per duecento euro una lussuosa casa nel cuore di Roma - valore commerciale dell'affitto non meno di 5.000 euro - e nel frattempo ha avuto la gioia di avere il genero, tenente colonnello, proprio nell'appartamento accanto. Quando anche il genero ha perso il diritto all'alloggio, ha pensato bene di non restituirlo. Sono ancora lì, fianco a fianco, come i fanti sul Piave, a difendere l'occupazione. Chi doveva vigilare e chi ha assegnato queste case?
Solo un paio di esempi... Sono milioni di euro di danni allo Stato, in venti anni di inerzie e complicità.

La Corte dei Conti e la magistratura che cosa fanno? Nel frattempo si manda lo sfratto ai casi pietosi, l'orfano, lo psicolabile, la vedova. Così l'opinione pubblica magari si impietosisce. Miserie e doppiezze ben note.
milignoti@yahoo.it

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