Olanda, nessun terrorista sull’aereo

Marta Ottaviani

Ormai è certo. La vicenda del volo Nw42, partito due giorni fa da Amsterdam diretto a Bombay, e costretto a fare dietrofront poco dopo il decollo, non era legata all’organizzazione di un attentato. E i 12 passeggeri che erano stati arrestati dalle autorità olandesi sono stati rilasciati ieri su ordine del Tribunale di Haarlem (ovest dell'Olanda) e prosciolti dall'ipotesi di accusa di terrorismo.
Poche ore prima il portavoce del ministro della Giustizia olandese, Piet Hain Donnern, aveva dichiarato: «Non sono emersi elementi che facciano pensare che sull'aereo rientrato all'aeroporto Schipol vi sia stata una minaccia terroristica».
Il volo Nw42 della compagnia americana «Northwest» era decollato due giorni fa dallo scalo della città olandese diretto nella metropoli indiana. A bordo del Dc-10 si trovavano 149 passeggeri. Il velivolo stava sorvolando la Germania quando il pilota ha deciso di fare marcia indietro dopo che i membri dell'equipaggio avevano segnalato il comportamento sospetto di alcune persone a bordo.
Sono state allertate anche le forze militari. Per questo, infatti, l'aereo è rientrato nello scalo di Amsterdam scortato da due F-16 dell'aviazione olandese e, una volta a terra, 12 persone sono state arrestate.
In particolare, a fare scattare l'allarme sarebbero stati i «comportamenti sospetti» dei dodici. Secondo il giornale olandese De Telegraaf, il gruppo di uomini, noncurante dei rimproveri delle hostess, «continuava a scambiarsi telefonini e a frugare nelle proprie buste di plastica».
Stando a quanto riferisce un altro quotidiano olandese, l’Algemeen Daglabad, a gestire l'emergenza, sarebbero stati due «air marshals», i cosiddetti sceriffi dell'aria, agenti americani in borghese, introdotti sui voli di linea statunitensi dopo la strage dell'11 settembre 2001, che avrebbero ordinato ai 149 passeggeri di non muoversi e restare seduti.
Alcuni passeggeri, interrogati dalla polizia subito dopo l’atterraggio forzato avevano riferito che i fermati erano per lo più uomini di origini asiatiche di età compresa tra i 25 e i 30 anni, con la barba folta e lunghe vesti. «Ho visto i due agenti correre lungo il corridoio dell'aereo e ho capito che qualcosa non andava», ha raccontato un passeggero.
Secondo il portavoce del tribunale gli inquirenti hanno accentrato le loro indagini proprio sui telefonini in possesso dei passeggeri fermati e sull'eventuale presenza di esplosivi nei loro bagagli.

Ieri una fonte ufficiale di New Delhi ha confermato che i dodici passeggeri fermati erano tutti di origine indiana.
La situazione sembra ora ritornata alla normalità. La compagnia statunitense ha fatto sapere che il volo Nw42 diretto a Bombay è ripartito ieri mattina.

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