
Roma Sono le 9.52 quando il Vaticano annuncia la morte di Papa Francesco. La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno; nessuno infatti dopo aver visto Bergoglio impartire la benedizione Urbi et Orbi e fare il giro tra la folla nel giorno di Pasqua si aspettava che la situazione precipitasse nel giro di poche ore. È il cardinale Kevin Joseph Farrell, camerlengo, ad annunciare il decesso. «Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco». Bergoglio è «tornato alla casa del Padre» alle ore 7:35. «La sua vita tutta intera sottolinea il card. Farrell - è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l'anima di Papa Francesco all'infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino». La notizia fa il giro del mondo. La sala stampa della Santa Sede inizia a riempirsi, nonostante la giornata di festa. Arrivano i commenti dei capi di governo e di Stato. Il Vaticano annuncia che il corpo del Papa viene portato nella Cappella di Santa Marta. È qui che è morto Bergoglio. Alle 20 in punto è il camerlengo, cardinale Farrell, a presiedere il rito della constatazione della morte. Viene data lettura delle cause del decesso: «ictus cerebrale, coma, collasso cardiocircolatorio irreversibile». Il corpo viene posto nella bara, secondo le nuove disposizioni sul rito funebre decise dallo stesso Bergoglio. Viene diffuso anche il testamento: una pagina firmata a Santa Marta in data 29 giugno 2022. La volontà di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore è l'unico lascito indicato nel testamento. Bergoglio chiede che la tomba sia «preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della suddetta Basilica Papale». «Il sepolcro deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l'unica iscrizione: Franciscus». Bergoglio ha pensato a tutto, anche alle spese per la preparazione della sepoltura. «Saranno coperte con la somma del benefattore che ho disposto, da trasferire alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e di cui ho provveduto dare opportune istruzioni a Mons. Rolandas Makrickas, Commissario Straordinario del Capitolo Liberiano. Il Signore dia la meritata ricompensa a coloro che mi hanno voluto bene e continueranno a pregare per me». Infine, l'ultimo messaggio, impresso nero su bianco. «La sofferenza che si è fatta presente nell'ultima parte della mia vita l'ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli».
Al termine della lettura dell'atto di morte, sono stati apposti i sigilli sia a Casa Santa Marta sia nell'appartamento papale, la Terza Loggia del Palazzo Apostolico. È stato inoltre rotto l'anello del Pescatore: entrambi i gesti stanno a significare la fine del Pontificato di Bergoglio, nessun atto potrà essere più firmato. Questa mattina si tiene la prima Congregazione dei cardinali che decideranno tempi e modalità della sede vacante. La salma dovrebbe essere esposta per tre giorni, da mercoledì a venerdì, per la venerazione e l'omaggio dei fedeli. Secondo l'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, il testo liturgico che definisce tempi e modalità sulla morte del Papa, il funerale dovrebbe avvenire tra il quarto e il sesto giorno dal decesso, quindi tra venerdì e domenica. È probabile che le solenni esequie si terranno sabato. Il Conclave, invece, dovrebbe iniziare tra il quindicesimo e il 20esimo giorno dopo la morte, e quindi tra il 5 e il 10 maggio. Intanto il Giubileo continua, ma le celebrazioni che prevedono la presenza del Papa o di un suo delegato sono state annullate, come la canonizzazione di Carlo Acutis, domenica 27 aprile.
Domenica di Pasqua, gli ultimi due incontri con politici. Il vicepresidente americano, JD Vance, e il premier croato, Andrei Plenkovic. «Papa Francesco ha amato fino alla fine. Quel suo giro con la macchina, per salutare tutti e farsi salutare da tutti, è il gesto di un Papa che non si è mai risparmiato», ha scritto il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi. Con la morte del Pontefice, inizia ora la sede vacante. Decadono tutti gli incarichi, tranne i due vicari - per la diocesi di Roma card. Reina e per la Città del Vaticano, card.
Gambetti - il penitenziere maggiore, card. De Donatis, il camerlengo, card. Farrell, a cui viene affidata l'ordinaria amministrazione. Sarà l'intero collegio cardinalizio a coadiuvare il camerlengo durante la sede vacante.
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