Los Angeles - Se ancora non l'avete visto fatelo al più presto. "Il discorso del Re", film che ha sbancato la notte degli Oscar, merita davvero. Ha vinto quattro statuette, le più importanti di tutte: miglior film, migliore attore protagonista (Colin Firth), migliore sceneggiatura (David Seidler) e migliore regista (Tom Hooper). Meglio di così non poteva andare per la pellicola inglese che "rispolvera" la storia poco nota del Principe Alberto, Duca di York, secondo figlio di Re Giorgio V, affetto da balbuzie. E' un trionfo tutto inglese, che annichilisce le pellicola americane: "Il grinta", remake dell'omonimo classico western con cui John Wayne ottenne l'unico premio Oscar (1970), e "The social network", che narra la storia della nascita di Facebook.
Una storia commovente Deve parlare in pubblico. Deve farlo per forza. E questo lo manda in crisi perché è balbuziente. Il principe Alberto tenta mille cure ma senza risultati. Finché sua moglie, la duchessa di York (mamma dell'attuale regina Elisabetta II), lo convince ad affidarsi a uno stravagante "dottore" australiano, Lionel Logue (che poi si scoprirà non avere alcun titolo di studio). All'inizio l'esperimento non funziona. Ma alla lunga il principe riesce a dominare il suo problema. E una volta divenuto re, dopo che suo fratello Edoardo VIII decide di abdicare, per sposare l'attrice americana pluridivorziata Wallis Simpson, Giorgio VI capirà di avere tutte le carte in regola per guidare il proprio paese in uno dei periodi più duri della sua storia, la Seconda guerra mondiale.
Successo nelle sale Costato 14 milioni di dollari - il film di Hooper ne ha già incassati 120 - era largamente favorito con 12 nomination. "Mi sento al vertice della carriera", ha detto Firth ricevendo il premio, mentre Hooper ha voluto ringraziare la madre che per prima aveva attirato la sua attenzione sulle vicende di re Giorgio VI. "La morale della storia è che bisogna ascoltare la mamma", ha affermato il regista trentanovenne.
Tre statuette al film su Zuckerberg Il film sicuramente più moderno, "The Social Network", che racconta la nascita di Facebook, non va oltre le tre statuette. Un risultato non indifferente, ma si tratta "solo" di premi tecnici: montaggio (Angus Wall e Kirk Baxter), sceneggiatura non originale (Aaron Sorkin) e colonna sonora (Trent Reznor e Atticus Ross). Il lato più rivoluzionario l'Academy l'ha dimostrato dando quattro Oscar, ma solo a categorie tecniche (fotografia, sonoro, montaggio sonoro e effetti visivi) a Inception di Christopher Nolan e interpretato da Leonardo Di Caprio, Marion Cotillard e Cillian Murphy.
La Portman ritira il premio col pancione Come migliore attrice protagonista è stata premiata Natalie Portman, ballerina sull’orlo della follia nel film "Il Cigno nero". "Sono così grata di poter fare questo lavoro. Mi piace così tanto", ha commentato l’attrice 29enne che ha ritirato il premio con il pancione.
Italia a bocca asciutta Rimasta a bocca asciutta Antonella Cannarozzi, unica candidata italiana all’Oscar entrata nelle cinquine per i costumi di "Io sono l’amore" di Luca Guadagnino ma non premiata, l’Italia ha avuto il suo piccolo momento di gloria sul palcoscenico della notte degli Oscar grazie a Colin Firth. Quando l’attore è stato premiato con la statuetta al miglior attore ha voluto ringraziare la moglie Livia Giuggioli, produttrice e regista, con cui è sposato da oltre 13 anni: una sorta di record per Hollywood. Grazie a questo sodalizio sentimentale, l’attore britannico ha un fortissimo legame con l’Italia e parla fluentemente la nostra lingua. Firth e la Giuggioli hanno avuto due figli dai nomi italianissimi: Luca, nato nel marzo del 2001 e Matteo, nato nell’agosto del 2003.
La passione per l'Umbria e l'ambiente La coppia trascorre diversi mesi l’anno in Umbria, regione d’origine di Livia. Con la mogli, Firth condivide anche la passione ambientalista, che li ha portati a inaugurare a Londra "Eco", una boutique ecologica, dove si divertono a vendere tappeti fatti di materiali di riciclo e abiti vintage, come quello che Livia indossava quando lo ha accompagnato alla cerimonia dei Golden Globes l’anno scorso.
- - - Le statuette assegnate - - -
- Film Il discorso del Re
- Regia Tom Hooper (Il discorso del Re)
- Attore protagonista: Colin Firth (Il discorso del Re)
- Attrice protagonista: Natalie Portman (Il cigno nero)
- Attore non protagonista: Christian Bale (The Fighter)
- Attrice non protagonista: Melissa Leo (The Fighter)
- Film d'animazione: Toy Story 3
- Film straniero: In un mondo migliore (Danimarca)
- Sceneggiatura originale: David Seidler (Il discorso del Re)
- Sceneggiatura non originale: Aaron Sorkin (The social
network)
- Corto d'animazione: The Lost Thing
- Fotografia: Wally Pfister (Inception)
- Scenografia: Robert Stromberg e Karen O'Hara (Alice nel
paese delle meraviglie)
- Colonna sonora originale: Trent Reznor e Atticus Ross (The
social network)
- Sonoro: Lora Hirschberg, Gary A.
- Montaggio sonoro: Richard King (Inception)
- Trucco: Rick Baker e Dave Elsey (Wolfman)
- Costumi: Colleen Atwood (Alice nel paese delle meraviglie)
- Corto documentario: Strangers No More
- Corto d'azione: God of Love
- Documentario: Inside Job
- Effetti visivi: Paul Franklin, Chris Corbould, Andrew Lockley e Peter Bebb (Inception)
- Montaggio: Angus Wall e Kirk Baxter (The social network)
- Canzone originale: We Belong Together (di Randy Newman per Toy Story 3).
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