Ospedale in Fiera, un anno fa dimesso l'ultimo paziente

Un libro racconta la storia dell'impresa straordinaria: realizzare un ospedale di cure avanzate in 10 giorni

Ospedale in Fiera, un anno fa dimesso l'ultimo paziente

Con 25.000 metri quadri di superfice, 800 persone che ci hanno lavorato per 10 giorni 24 ore su 24. 157 letti di terapia intensiva, 530 pazienti ricoverati in gravi condizioni, 100 medici, 250 infermieri e 500 tecnici ospedalieri. Il 25 febbraio 2022 è stato dimesso Antonio, l'ultimo paziente, mentre ieri, dopo 674 giorni e 2,4 milioni di dosi di vaccino anti Covid somministrate, ha chiuso l'hub vaccinale più grande d'Italia di Palazzo delle Scintille. Inizio e fine di un incubo durato due anni. anche se «il Covid non è finito ma per fortuna la situazione è assolutamente sotto controllo» spiega l'assessore uscente al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso - «Per questo abbiamo ritenuto di chiudere uno dei simboli più importanti di questa guerra», ovvero hub delel scinitlle. tanto che da oggi von verranno più fatti i controlli negli aeroporti lombardi sui passeggeri in arrivo dalla Cina. I test sui viaggiatori erano stati reintrodotti alla fine di dicembre 2022 dopo la recrudescenza dell'epidemia di Covid in Cina. Ma in due mesi non sono stati individuati ceppi diversi né, come si temeva, in Italia si è riscontrato lo stesso aumento di contagi.

Quello che racconta «Dodici respiri l'Ospedale in Fiera Milano», di Saschia Masini, è la storia di un'impresa all'apparenza impossibile: realizzare un'ospedale in 10 giorni. «Dodici al minuto sono i respiri di una persona che sta bene. Quanto diamo per scontato respirare, no? Eppure per un segmento della nostra vita, per qualcuno erano diventato quasi impossibili». Da qui la necessità, a fronte dei posti letti che si riempivano di malati che non riuscivano nemmeno più a respirare da soli, di questa l'impresa.

«La pandemia ha costretto a scelte di emergenza - scrive Nino Stocchetti, direttore della neurorianimazione al Policlinico -. Nel marzo 2020 in Lombardia non c'erano sufficienti posti letto in terapia intensiva, mancavano i ventilatori, mancavano dispositivi di protezione individuale. dopo le prime settimane le richieste di ricovero eccedevano tutte le possibili risorse ospedaliere, tanto che 26 pazienti ventilati sono stati trasportati d'urgenza in ospedali tedeschi. La costruzione di posti letto in terapia intensiva nei locali della fiera in viale Scarampo va inserita nel contesto di una crisi sanitaria senza precedenti, che costringeva a scelte senza precedenti». Prima di Covid a un grande ospedale come il Policlinico bastavano 17 letti di Terapia Intensiva: durante le 2 ondate sono stati ricoverati contemporaneamente 110 pazienti in Terapia Intensiva e altri 220 in sub intensiva. Per Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico, che ha gestito il reparto «è stata un'esperienza da cui abbiamo imparato moltissimo, principalmente a migliorare ancora le nostre capacità di reazione all'emergenza, e proprio sulla scorta di questo stiamo modellando il nuovo Policlinico».

«Sembrava impossibile. Eppure, è successo - ricorda Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano e regista dell'impresa - Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la proverbiale generosità dei lombardi».

«Palazzo delle Scintile e Ospedale in fiera - ha detto il presidente di regione Lombardia Attilio Fontana - rappresentano l'anima e la capacità di reazione della nostra gente. Sono la dimostrazione plastica della capacità dei lombardi di affrontare qualunque prova».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica