Armocromia: cos'è

L'analisi del colore aiuta a valorizzare il proprio aspetto rispettando le cromie naturali di occhi, pelle e viso. Dal test ai costi della consulenza

Armocromia: cos'è

La scelta dei colori, specie quando ci si deve truccare o vestire, è fondamentale per valorizzare i lineamenti del volto e, più in generale, il proprio aspetto. Del resto, sarà capitato a tutti di non sentirsi a proprio agio con un determinato tipo di nuance. Una questione di cura dei dettagli o di amor proprio? No: di armocromia. L'analisi del colore consente di individuare le tonalità che più si addicono alle caratteristiche morfologiche di un individuo, uomo o donna di ogni età, esaltandone le peculiarità. Ma vediamo nello specifico di cosa si tratta e a chi bisogna rivolgersi per una consulenza professionale.

Cos'è l'armocromia

Armocromia 2

Facciamo subito una premessa: non esiste una definizione nozionistica, al punto da poter essere esaustiva, di armocromia. Anche perché bisogna prendere in considerazione una molteplicità di elementi e complessità di fattori. Per semplificare, potremmo definirla come la scienza che studia il colore - color analysis, l'equivalente in lingua inglese - in relazione al tono naturale di occhi, pelle e capelli. Il fine è quello di restituire un'immagine armoniosa e in perfetto equilibrio cromatico del proprio aspetto.

Dal punto di vista pratico, riprendendo una definizione della dottoressa Rossella Migliaccio, nota consulente d'immagine ed esperta armocromista, possiamo definire l'armocromia come un metodo di analisi che "ci aiuta a scoprire i colori che ci valorizzano di più".

Quanto alle origini, ci sono diverse scuole di pensiero e attribuzioni. Un contributo notevole, nell'accezione corrente del termine e al relativo campo di applicazione, lo si deve all'industria della moda e del make-up. In primis alla statunitense Berenice Kentner, nota autrice, cosmetologa e studiosa del colore che, a fine anni '70, individuò quattro palette di colori – ciascuna ispirata alle singole stagioni – in grado di valorizzare le nuance naturali del volto femminile.

Ulteriori incipit sono poi arrivati dalle costumiste e make up artist impegnate sui set cinematografici di Hollywood tra la fine degli anni '90 e gli albori del nuovo secolo. In tempi recenti, l'armocromia è diventa appannaggio di consulenti d'immagine, hair stylist e personal shopper per consigliare al meglio i propri clienti.

Come funziona

Armocromia 1

L'armocromia fa riferimento ai colori presenti nelle quattro stagioni della natura: autunno, inverno, primavera ed estate. Chiaramente non è un discorso che si esaurisce in modo così semplice dal momento che bisogna prendere in considerazione una pluralità di variabili per poter individuare una concordanza cromatica valorizzante il proprio aspetto (il mix pelle, occhi e capelli).

Tuttavia esistono quattro parametri oggettivi di valutazione che sono:

  • valore cromatico
  • intensità
  • sottotono
  • contrasto

Per valore cromatico s'intende il grado di luminosità del colore e, quindi, chiaro o scuro. Tuttavia, è bene precisare che il distinguo non è così netto anche se, in linea di massima, le stagioni "chiare" sono la primavera e l'estate, quelle "scure" l'autunno e l'inverno. Per semplificare il concetto, facciamo un esempio: una donna bionda con gli occhi verdi avrà un valore cromatico chiaro. Al contrario, una mora con gli occhi neri rientrerà nella seconda categoria.

L'intensità, invece, misura la saturazione del colore. Dunque è possibile distinguere tra intensità alta o bassa (come quando si regola l'esposizione di una foto scattata con lo smartphone, per intenderci). In linea generale, le cromie brillanti sono associate alla primavera e all'autunno mentre quelle tenui all'estate e alla primavera.

Il sottotono rileva la temperatura del colore e può essere di due tipi: caldo (primavera e autunno) o freddo (inverno ed estate). Anche in questo caso la contrapposizione non è così netta come sembra poiché vi sono, sempre e comunque, dei valori intermedi. Per certo, un colore che contiene il blu avrà una temperatura fredda; al contrario è caldo se contiene il giallo o un altro colore primario.

Quanto al contrasto, infine, indica il rapporto tra i valori di pelle, occhi e capelli: più il tono sarà allineato e minore sarà la contrapposizione cromatica (e viceversa). Ad esempio, una donna con gli occhi scuri e la pelle chiarissima avrà un contrasto più netto e definito rispetto ad una con i capelli e l'incarnato chiaro.

Tuttavia, sarebbe impensabile ed estremamente semplicistico raggruppare le persone in quattro grandi categorie. L'armocromia contempla, infatti, ben 16 sottocategorie: 4 per ogni singola stagione, a seconda della caratteristica predominante.

I quattro sottogruppi, come ben precisa la dottoressa Rossella Migliaccio sul suo blog, sono:

  • Autunno: Deep (profondo), Warm (caldo), Soft (tenue), Puro;
  • Inverno: Deep, Cool (freddo), Bright (brillante), Puro;
  • Primavera: Light (chiaro), Warm, Bright, Puro;
  • Estate: Light, Cool, Soft, Puro.

In cosa consiste il test dell'armocromia

Armocromia 3

Per conoscere la stagione di riferimento e quindi individuare la palette che valorizzi al meglio il proprio mix cromatico, bisogna sottoporsi al test dell'armocromia. L'analisi deve essere eseguita da un consulente di immagine o armocromista, ovvero un esperto del settore.

Il test si avvale prevalentemente della tecnica del draping (drappeggio ndr): si accostano al volto dei drappi colorati – due per volta – che vengono via via eliminati per fare spazio a quelli successivi fino a individuare le nuance più adatte al proprio incarnato. In alternativa si possono utilizzare anche dei tool, ovvero, dei cartoncini colorati.

La prima scrematura serve a evidenziare il sottotono della propria pelle attraverso l'alternanza di due ritagli di stoffa, un oro e l'altro argento. Poi si passa agli step successivi: il secondo per verificare l'intensità cromatica e il terzo per definire il sottogruppo di appartenenza. Le nuance di riferimento per la misurazione dei valori sono quelle del cerchio cromatico di Itten, il noto pittore e designer Bauhaus (uno stile artistico risalente agli inizi del '900 ndr) che classificò i colori in primari, secondari e terziari.

Affinché l'esito del test sia valido bisogna essere completamente struccate e senza lenti a contatto colorate. Circa i costi, sono piuttosto variabili: il costo medio di una consulenza si aggira attorno ai 150 euro.

Il "fai da te" è sconsigliato anche se esistono delle app molto valide che consentono di avere dei riscontri accurati relativamente alla

propria body shape e alla palette ideale per valorizzare al meglio la propria immagine. In ogni caso, il risultato sarà sicuramente sorprendente sotto tutti i punti di vista. Provare per credere.

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