Stare seduti troppo a lungo, ormai si sa da tempo, può causare una maggiore incidenza di malattie cardiovascolari così come un rischio più elevato di morte precoce e infarti. Da poco tempo, invece, una nuova ricerca condotta su quasi 50mila persone ha messo in evidenza la possibilità che si possa sviluppare più facilmente la demenza anche tra persone che svolgono regolare attività fisica se poi, durante il giorno, si rimane sulla sedia o sul divano per almeno 10 ore.
Cosa dice lo studio
Comportamento sedentario e demenza incidente tra gli anziani, è il titolo dello studio pubblicato su Jama Network che ha preso in esame i dati prospettici di 49.841 adulti (uomini e donne) over 60 non affetti da demenza. "Tra gli anziani, più tempo trascorso in comportamenti sedentari era associato a un rischio più elevato di demenza incidente per tutte le cause", hanno affermato i ricercatori. Per arrivare a questi risultati i pazienti hanno indossato un software in grado di rilevare svariati parametri chiamato "accelerometro da polso": la ricerca è iniziata dal momento dell’uso dell’accelerometro (febbraio 2013- dicembre 2015) per continuare fino al settembre 2021 in Inghilterra, fino a luglio 2021 in Scozia e fino a febbraio 2018 in Galles.
I risultati
Monitorando movimenti, immobilità e la loro vita quotidiana h24, gli scienziati hanno potuto osservare i cambiamenti nel corso degli anni anche tramite cartelle ospedalierie alla ricerca di qualsiasi segnale che potesse indicare la presenza di demenza: ebbene, chi mediamente stava seduto per almeno 10 ore al giorno rischiava di sviluppare questa patologia dell'8% in più rispetto a chi stava seduto per meno tempo. La percentuale, incredibilmente, è schizzata al 63% per coloro che rimanevano seduti per 12 ore. "Non è poi così impossibile trascorrere 10-12 ore seduti. Succede al lavoro, in macchina durante gli spostamenti, a pranzo e a cena", ha spiegato il prof. David Raichlen, docente di Scienze biologiche e Antropologia alla University of Southern California e tra le prime firme della ricerca. "Questi livelli estremi di sedentarietà sono quelli in cui vediamo un rischio molto più elevato di declino cognitivo e di memoria".
Perché l'attività fisica non basta
Chi rimane seduto 10-12 ore al giorno, poi, non ottiene benefici nemmeno facendo sport quotidianamente: lo hanno dichiarato gli stessi autori i quali hanno visto che la situazione rimaneva la stessa di chi non faceva attività fisica. Per completezza di informazioni, viene spiegato che "lo studio è di tipo associativo e non può dimostrare che stare seduti causi declino cognitivo. Non c’è neppure una spiegazione chiara del perché le due cose siano collegate. Solo ipotesi". Tra queste, per esempio, un minor flusso sanguigno cerebrale sarebbe tra le cause principali del trascorrere troppo tempo seduti. "Il vero nemico di infiammazione, salute cardiovascolare e declino cognitivo è la sedentarietà", ha spiegato al Corriere il prof. Gianfranco Beltrami, vicepresidente della Federazione Italiana Medico Sportiva. "Praticare uno sport in modo strutturato non basta alla nostra salute se per il resto della giornata si resta inattivi", ha aggiunto.
Quali sono i consigli
Il discorso vale anche per i giovani: è fondamentale muoversi e farlo anche da casa, senza rimanere davanti a pc o tv per troppe ore durante la giornata. In questo senso è bene fare pause stando in piedi, uscendo, praticando attività che possano spezzare quel ritmo di sedentarietà che spesso viene imposto dal lavoro quotidiano. Ecco perché sono consigliate brevi passeggiate, squat ed esercizi per sciogliere i muscoli.
Quando è possibile, poi, sarebbe buona pratica salire le scale, parlare al telefono stando in piedi e, perché no, lavorare e fare riunioni online (laddove possibile) rimanendo alzati e non seduti.Leggi anche:
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