Sophia Loren è una diva d’altri tempi, eppure al tempo stesso incredibilmente contemporanea. Con i suoi 86 anni, di cui 71 trascorsi sul grande schermo, Sophia riesce a incarnare non solo l’Italia più vera e verace, ma anche quella più colta e raffinata, quella che ha saputo rendersi internazionale con il talento e l’impegno. E, perché no, anche con una bellezza che dura nel tempo.
Sophia Loren è la portabandiera più affascinante e piena di talento tra gli over 80, un’icona del cinema che non si ferma mai o, al massimo, che fa fermare gli altri al cospetto dell’arte: nell’estate 2019, durante le riprese del film Netflix “La vita davanti a sé”, la città di Bari si fermò ad ammirare lei, Sophia, alle prese con il ruolo che le è valso il suo più recente David di Donatello. “Forse sarà il mio ultimo film, questo non lo so - ha dichiarato l’attrice quando ha ricevuto il riconoscimento, come riporta RaiNews - Ma dopo tanti film ho ancora voglia di farne sempre uno. Io senza il cinema non posso vivere assolutamente”.
Sophia Loren, da “Parthenope” con amore
Nell'immaginario collettivo, Sophia Loren è da sempre la ragazza di Pozzuoli, in carne e ossa. L’attrice però è nata a Roma nel 1934, da una musicista puteolana e un aristocratico di origini agrigentine: con la madre, che non sposò mai il padre di Sophia, si trasferì a Pozzuoli, dove rimase fino alla sua adolescenza, con tuttavia la parentesi di un periodo nel cuore di Napoli. Perché è proprio l’adolescenza il periodo in cui Sophia inizia ad accostarsi al mondo dello spettacolo, dapprima con concorsi di bellezza e fotoromanzi, successivamente con il cinema.
In questi questi suoi primi lavori filmici (tra i quali troviamo anche il kolossal “Quo vadis?”, in cui è presente un altro celebre partenopeo, Carlo Pedersoli, in seguito noto come Bud Spencer), Loren non è accreditata, oppure lo è con il suo vero nome, Sofia Scicolone, nonché con lo pseudonimo di Sofia Lazzaro, per “diventare” solo nel 1953 Sophia Loren.
“Durante la guerra a Pozzuoli, mi rifugiavo nei cinema e mi immergevo in tutti questi fantastici film di Hollywood e sognavo a occhi aperti tutte le star di Hollywood”, ha raccontato in un’intervista a Variety. Ed è proprio a Hollywood che lavora il marito Carlo Ponti, un produttore, che proprio nel 1950 incontra Sophia e insieme hanno una storia d'amore che si è interrotta solo nel 2007, quando lui è venuto a mancare.
Tra gli anni ’50 e i ’60, prima di attraversare l'Atlantico, sono però intanto moltissime le storie ambientate a Napoli interpretate da Sophia, da “Carosello napoletano” a “L’oro di Napoli”, entrambi del 1954, passando per “Pane, amore e…” (che nello specifico è ambientato a Sorrento) del 1955, “La baia di Napoli” del 1960 e “Questi fantasmi” del 1967 su un soggetto di Eduardo De Filippo. “Quello è stato un grande ruolo per me - ha detto a Variety riferendosi a 'L’oro di Napoli' - Mi ha dato la possibilità di essere me stessa a 18 anni, di essere napoletana per il popolo napoletano. È stata la mia fortuna, perché quando è uscito il film sono esplosa davvero. Ho iniziato a chiedere ruoli migliori e le persone mi riconoscevano per strada”.
Non ci mette troppo però Sophia a diventare una star internazionale: il suo primo film americano è del 1957 infatti, “Il ragazzo sul delfino” di Jean Negulesco. Lo stesso anno uscì “Orgoglio e passione” in cui Loren fu accanto a Cary Grant. E da allora l’attrice, pur restando sempre quella ragazza di Pozzuoli, ha lavorato con vari registi in ogni angolo del globo, da Henry Hathaway a Sidney Lumet, fino a George Cukor, Peter Ustinov, Charlie Chaplin, George Pan Cosmatos e Howard Deutch.
Sophia Loren, i ruoli più iconici
Tuttavia se il mondo intero ama Sophia lo fa anche grazie ad alcuni ruoli immortali, che le furono dati dal cinema italiano. Uno di questi è sicuramente quello della protagonista Cesira in “La ciociara” di Vittorio De Sica, la storia durissima di una vedova che cerca di salvaguardare la figlia sopravvissuta a una “marocchinata”, una violenza sessuale perpetrata durante la Resistenza dai Goumier, soldati franco-marocchini che si sono realmente macchiati dello stupro di centinaia di donne italiane. Loren interpreta questo personaggio, nato dalla penna di Alberto Moravia, nel 1960, ma lo riprende nel 1988, quando “La ciociara” diventa una miniserie tv diretta da Dino Risi. Per il film Loren ha vinto l’Oscar nel 1962.
Un altro ruolo molto celebre di Loren, passato alla storia per la sua peculiarità, è quello di Valeria in “La moglie del prete” (1970) di Dino Risi, in cui l’attrice è una cantante che intreccia una relazione con un sacerdote, interpretato da Marcello Mastroianni, e vorrebbe sposarlo a dispetto delle regole di celibato della Chiesa Cattolica. L’espressione contenuta nel titolo del film, relativa al personaggio interpretato da Loren, è diventato successivamente un modo di dire.
Sophia Loren fu nel 1971 in “La mortadella” di Mario Monicelli: qui è Maddalena, ex operaia in un salumificio, che cerca di raggiungere il fidanzato negli Stati Uniti per sposarlo, ma alla dogana viene fermata perché in possesso di una mortadella. Maddalena diventa il simbolo di un grande attaccamento alle radici, dell’italiano che non vuole perdere la propria identità pur dovendo lasciare il Belpaese.
Nel 1977 Loren fu invece in “Una giornata particolare” di Ettore Scola, una pellicola ambientata in un solo lungo giorno in cui due esseri umani distantissimi tra loro - Antonietta e Gabriele, quest’ultimo interpretato sempre da Mastroianni - si incontrano. Da un lato la donna, casalinga e madre di 6 figli, dall’altro l’intellettuale omosessuale che finiscono per intrecciare una sorta di brevissima amicizia, per poi tornare distanti, fisicamente ed emotivamente, alla fine della giornata particolare che dà il titolo al film. Per questo ruolo, nel 1978, l’attrice fu insignita di un Nastro d’Argento e uno dei tanti David di Donatello vinti nella sua carriera, tra cui 7 solo in qualità di miglior attrice protagonista.
Mastroianni fu il co-protagonista di tanti film insieme a Loren, ma forse uno dei più noti è “Matrimonio all’italiana” del 1964, basato su “Filumena Marturano” di Eduardo. "Marcello mi manca ogni giorno. Era un grande attore ma soprattutto un grande amico”, ha detto ancora a Variety.
Sophia Loren, il fascino e la sensualità a ogni età
Il fascino è la cifra stilistica più visibile a occhio nudo dei personaggi che furono proposti a Loren nel tempo: il suo fascino non si poteva nascondere. E così le sono stati assegnati, a partire dagli anni ’50, ruoli dalla grande bellezza interiore ed esteriore, come per esempio quello di Agnese, prorompente, dolce e ricca di spasimanti, oltre che cugina della zitella Cesira ne “Il segno di Venere”, oppure il ruolo di Gemma in “Miseria e nobiltà”, una giovane di cui si innamora un aristocratico che non la può sposare perché lei è figlia di un cuoco.
Ma ci sono storie in cui i personaggi interpretati da Sophia Loren restano agli annali del cinema per la loro sensualità. Come ne “La riffa”, episodio contenuto nel film “Boccaccio ’70”, in cui Loren è una procace circense che si offre come premio per una riffa, in modo da poter sbarcare il lunario.
Senza dimenticare quell’erotico e raffinato spogliarello che Loren, nel ruolo di Mara - una prostituta d’alto bordo dal cuore d’oro - mette in scena per il suo cliente più affezionato, con il volto di Marcello Mastroianni, nella pellicola “Ieri, oggi, domani”.
Loren aveva 29 anni quando questo film approdò al cinema, ma replicò la scena, con lo stesso co-protagonista, quando aveva 60 anni: è accaduto nel film “Prêt-à-Porter” di Robert Altman, ancora una volta una produzione americana a testimoniare l’amore e l’interesse che tutto il mondo nutre per Sophia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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