Pacifico, la fine poesia della vita vissuta

Non è casuale che si apra con L’incompiuta il nuovo album di Pacifico: il titolo è tutto un programma, il pianoforte ha l’andamento lieve di un esercizio scolastico, la melodia è quella d’una filastrocca infantile. Giusto avvio, insomma, per un disco tutto nel segno dell’understatement, delle tinte pastello, della riflessione intima e interiore. Dolci frutti tropicali sfida così i frastuoni di un’epoca in cui il grido ha surrogato il pensiero, e tanto basta a farne un album onesto e meritorio, un invito alla riflessione e alla negletta poesia delle piccole cose, che così bene si attaglia allo stile dimesso, alla pudica tavolozza e al canto ammiccante del cantautore campano-milanese. Perché, se compete ai Guccini, ai Fossati, ai De Gregori di rammentarci i grandi temi e le grandi urgenze etiche, c’è anche bisogno di chi dia voce ai minuscoli spostamenti del cuore, alle nuance più riposte dell’animo e all’umile epopea della quotidianità.

Pacifico - affiancato qua e là da Samuele Bersani, Roy Paci, Piero Milesi, Petra Magoni, Edoardo De Angelis - vi provvede, con le sue atmosfere gozzaniane, le sue vedute marine perse tra stupore e melanconia, le melodie insinuanti e le rime facili della vita vissuta.

Pacifico Dolci frutti tropicali (Radio Fandango)

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