Ma padroni della macchina da presa (quasi sempre) si nasce

Attori e attrici con ruoli da protagonista sono scelti, nel cinema, per fotogenia, non per bravura, tanto meno per intelligenza. «Quasi mai un’attore intelligente - mi diceva Dino Risi - è un attore bravo; un’attrice, poi, è intelligente se lo è il suo personaggio». Gli attori che diventano divi, però, spesso diventano i produttori - di fatto - dei loro registi: e Risi aveva un brutto ricordo di Alberto Sordi, perché fra divo e regista - specie se giovane - non decide il regista (valse anche per Kubrick con Kirk Douglas). E per il pubblico Il vedovo e Una vita difficile restano film con Sordi, non film di Risi. Tanto Sordi si sentiva regista-nato che, sulla quarantina, lo divenne apertamente, ma i film di Sordi non valsero quelli con Sordi.
Registi si nasce, di solito. Ma pubblico e critica talora non capiscono i reali valori senza l’aiuto del tempo. Fra le sottovalutazioni critiche nel nostro cinema c’è quella dei film diretti da Claudio Gora: si sta rimediando dopo il restauro, a opera della Cineteca nazionale diretta da Sergio Toffetti, del Cielo è rosso, presentato all’ultima Mostra di Venezia; idem, sempre grazie al restauro della Cineteca nazionale, per Aldo Fabrizi e il suo Emigrantes. Ma ci sono attori passati alla regia con più tempestivo successo come Ugo Tognazzi (Il mantenuto, Fischio al naso). Per grazia ricevuta di Nino Manfredi, poi incassò molto bene, ben più del suo esordio in regia con l’episodio L’avventura del soldato nel collettivo L’amore difficile. E fra i contemporanei? Il migliore, come attore e come regista, è Luca Barbareschi, che proprio per questo è inviso: il suo Trasformista è stato ignorato dalla critica per partito preso e dal pubblico per intelligenza in eccesso. L’esatto contrario vale per Michele Placido: ha imbroccato Un eroe borghese, ma è stato preso sul serio dal pubblico per il prolisso Romanzo criminale.


Fra gli juniores, Kim Rossi Stuart ha firmato il modesto ma dignitoso Anche libero va bene; Silvio Muccino il modesto e scadente Parlami d’amore, ma gli incassi ci sono stati lo stesso. Sono giovani, si faranno. Forse.

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