Le pagelle degli arbitri: bocciati Gava e Brighi

È tempo di bilanci, bocciature e promozioni in campo arbitrale dopo una stagione pesante, ricca di errori gravi e di sviste inconcepibili. In passato si lamentavano le società medio-piccole che si ritenevano i vasi di coccio d’un sistema votato ai nomi illustri. Quest’anno sono state le grandi ad alzare la voce: la Juventus per alcuni rigori non concessi, il Milan per i gol fantasma di Muntari e Robinho, e non solo. Da entrambe le parti sono spuntati dossier più o meno credibili. Chissà cosa potrebbero dire le altre. Una cosa è certa. La divisione fra fischietti di A e di B non ha portato niente di buono, anzi s’è rivelata fallimentare: troppo pochi 20 uomini per via degli infortuni, dei cali di forma, degli impegni internazionali. Si parla di un ritorno all’antico oppure di un accorpamento fra la Can Pro e quella B per accelerare la maturazione dei giovani arbitri, in linea con il pensiero di Collina. Nel resto d’Europa si arriva a 26 anni nella massima serie e, per i più bravi, c’è la promozione a internazionale entro i 28 anni. Da noi i tempi si allungano per tutta una serie di «step» che non hanno più luogo di esistere e anzi vanno rivisti in misura radicale. Il purgatorio nelle serie inferiori ha un valore relativo. Questa la ricetta di Casarin, l’ultimo grande designatore: «In A si fa esperienza solo arbitrando in A. Il meccanismo di ricambio è lento. E i giovani arbitri, che si affacciano alle categorie professionistiche, possono essere scoraggiati da percorsi così lunghi».
Se la situazione non dovesse mutare si prospettano queste scelte. Nella Can di A il turn-over sarà limitato a due pedine. Fuori il 39enne Brighi, che paga la mancata promozione a internazionale, e il 38enne Gava per motivi tecnici, troppo scarso il suo rendimento anche in partite di scarsa difficoltà. Resterà ancora in organico il 42enne Giannoccaro: l’anno passato s’era salvato per il rotto della cuffia dalle cosiddette dismissioni, quest’anno s’è meritato la conferma con una serie di buone prestazioni che l’hanno portato a piazzarsi a metà gruppo nella classifica del designatore Braschi. Al posto di Brighi e Gava, troveremo i 36enni Calvarese e Tommasi. Il primo, teramano, di professione ingegnere, aveva pagato in passato lo scarso feeling con l’allora designatore Collina, famoso uno scontro verbale fra i due verificatosi a Coverciano. Adesso è tornato in auge, lo merita. Il secondo, appartenente alla famosa sezione di Bassano del Grappa, rientra in quella schiera di fischietti che hanno fatto troppa gavetta prima di arrivare alla massima serie.

C’è anche la possibilità che Braschi, volendo aumentare il suo gruppo di una unità, promuova il 31enne Massa che merita di fare il grande balzo per tecnica e personalità.
Sicura la promozione dalla Can Pro alla Can B di Abbatista di Molfetta, Fabbri di Ravenna e Pasqua di Tivoli. Ma sono messi bene anche Pairetto di Nichelino, figlio d’arte, e Coccia di San Benedetto.

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