Palermo, emergenza rifiuti: cassonetti in fiamme

Interventi dei vigili del fuoco per spegnere i roghi. Immondizia accumulata per il mancato pagamento degli straordinari agli operatori ecologici dell'Amia. Fallito il tentativo di Cammarata di aumentare la Tarsu, bloccata la delibera dall'ostruzionismo del Pd

Palermo, emergenza rifiuti: cassonetti in fiamme

Palermo - Bruciano i cassonetti pieni di rifiuti non raccolti. Per spegnerli, ieri sera, sono intervenute diverse squadre di vigili del fuoco. L’immondizia si è accumulata nelle strade della città perché da da settimane gli operatori ecologici dell’Amia si astengono dal lavoro straordinario temendo il mancato pagamento degli stipendi. L’Amia, società municipalizzata di raccolta dei rifiuti, ha infatti problemi di bilancio e per questa ragione il sindaco di Palermo Diego Camamrata voleva aumentare la Tarsu, la tassa sui rifiuti urbani.

Bloccata la delibera Di fronte all’ostruzionismo dell’opposizione, che non ha accolto la richiesta della maggioranza di centrodestra di ritirare i circa 1.200 emendamenti alla delibera della giunta di Diego Cammarata, il presidente del consiglio comunale, Alberto Campagna, ha chiuso i lavori, in seduta straordinaria, in accordo con i capigruppo. La delibera doveva essere approvata entro oggi, in quanto a mezzanotte scadono i termini per l’approvazione del bilancio di previsione, per cui non non c’è più tempo per una modifica del regolamento sulla tarsu. L’ultimo appello all’opposizione l’ha fatto il capogruppo del Pdl Giulio Tantillo, ma il capogruppo del Pd, Davide Faraone, ha ribadito la contrarietà alla delibera, manifestando però disponibilità "a partire da domani al confronto sulla situazione delle aziende partecipate dal Comune". Ai lavori d’aula hanno partecipato tutti i consiglieri di opposizione, unico assente Maurizio Pellegrino del Pd. Davanti al municipio c’è un centinaio di persone rispetto alle 400 di stamani che si erano radunate per seguire i lavori. La situazione è tranquilla.

Comune sotto assedio Tranne i consiglieri comunali e le persone autorizzate, nessuno può entrare o uscire nel municipio di Palermo presidiato da polizia, carabinieri e guardia di finanza che tengono a distanza circa 400 manifestanti radunati davanti a palazzo delle Aquile in attesa dell’esito della seduta straordinaria. E nelle strade della città proseguono i roghi di cassonetti stracolmi di spazzatura, circa 200 sono quelli bruciati finora. I lavori in consiglio comunale sono stati aperti e sospesi dopo pochi minuti in seguito alla tensione tra maggioranza e opposizione sulla proposta del centrodestra di svolgere la seduta a porte aperte.

L'aumento È in corso una riunione tra i capigruppo e una delegazione sindacale in rappresentanza dei lavoratori dell’azienda per i rifiuti (Amia) preoccupati per il posto di lavoro.

Secondo l’amministrazione comunale l’aumento della Tarsu serve a sostenere le finanze dell’Amia che ha un buco di circa 150 milioni di euro, senza i rincari sarebbe a rischio l’occupazione. L’opposizione chiede che a pagare siano gli ex amministratori dell’Amia che hanno creato la crisi finanziaria e invitano l’amministrazione a recuperare le somme non versate dagli evasori.

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