Palermo, spedizione punitiva a sfondo razziale: arrestato il branco

Rapina e lesioni aggravate dall'odio razziale. La polizia ha tratto in arresto a Palermo i componenti di un gruppo criminale responsabile di una violenta aggressione ai danni di alcuni cittadini bengalesi

Palermo, spedizione punitiva a sfondo razziale: arrestato il branco

Prima la lite in strada, poi dalle parole ai fatti. Con l'accusa di avere aggredito selvaggiamente un gruppo di cittadini bengalesi, la Polizia di Stato di Palermo ha eseguito all'alba di oggi un'ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti "di un nutrito gruppo di malviventi palermitani". I fatti sono stati raccontati dagli agenti che hanno ricostruito un raid punitivo avvenuto qualche mese fa a Palermo. L'ordinanza emessa dal gip del Tribunale è stata destinata ad un gruppo ritenuto responsabile dei reati di rapina e lesioni, aggravate dall'odio razziale.

L'inchiesta è stata condotta dalla Squadra Mobile e dal Commissariato "Zisa-Borgo Nuovo" che dopo un'intensa attività di indagine sono riusciti a risalire all'identità degli autori dell'aggressione a sfondo razziale. L'indagine condotta dagli agenti ha permesso di chiarire "la dinamica e il movente di un grave e cruento episodio, risalente a pochi mesi fa, quando una banda di giovani, armati di mazze da baseball e sedie, fece irruzione in un market in via Casella e aggredì il titolare, cittadino del Bangladesh e gli avventori presenti, suoi connazionali".

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni, le vittime furono fatte bersaglio di calci e pugni e una di loro, trascinata nel retrobottega del negozio e malmenata, subì la rapina dell'anello che portava al dito. A motivo di tanta violenza, la volontà di portare a termine una vera e propria spedizione punitiva contro un bengalese, colto per strada in "atteggiamento inopportuno" e per questo già "redarguito oralmente". Colpevole secondo la tesi degli arrestati di una serie di comportamenti ritenuti inaccettabili a cui si sono aggiunti commenti che il branco aveva ritenuto inopportuni nei confronti delle donne del quartiere. Da qui la decisione di punire il cittadino bengalese per aver osato guardare e commentare le donne.

L'uomo fu preso a calci e pugni, con insulti a sfondo razziale. La violenza del gruppo si estese poi anche "a gestore ed avventori, anch'essi bengalesi di un esercizio etnico dove la vittima aveva cercato rifugio", spiegano gli inquirenti. Nel blitz della banda, infatti, vennero picchiati anche alcuni clienti dell'esercizio commerciale che nulla c'entravano con il fatto in questione m che provarono a difendere il loro connazionale. La vittima venne picchiata a sangue e insultata per il colore della propria pelle.

Gli indagati hanno chiaramente manifestato - in termini concreti e percepibili - il sentimento di avversione e di odio razziale. E' stato evidentemente l'odio razziale ad avere provocato l'aggressione e la rapina all'interno del minimarket... bensì per il solo fatto di essere lui un soggetto di etnia bengalese, oltretutto inserito in una comunità assai diffusa nella città di Palermo". Lo scrive il gip di Palermo, Marco Gaeta, nell'ordinanza con cui ha disposto la misura cautelare nei confronti di 11 componenti di una gang di Palermo che, tra le altre cose, ha apostrofato con frasi inequivocabili come "negro di m..da", dopo avere picchiato selvaggiamente due bengalesi. Prosegue il gip: "D'altronde, le immagini del video sono chiarissime nel delineare una violenza diretta in modo casuale anche a danno degli altri connazionali... del tutto inermi e impauriti di fronte alla banda di aggressori. Il particolare momento storico è caratterizzato da un aspro contrasto, in seno alla società civile e in ambito politico, su forme e modalità di trattamento e di accoglienza da riservare ai soggetti di etnie diverse da quella occidentale.

Non vi è da stupirsi, dunque, se in contesti territoriali periferici il disagio sociale possa accendere in alcuni cittadini, soprattutto in quelli di scarsa cultura e poca istruzione, idee barbare di superiorità della razza italiana (o bianca in generale) rispetto ai 'nerì, agli 'africanì, ai 'bengalesì e a tutti coloro che per ragioni diverse decidono di migrare e trasferirsi in Italia, ivi creando delle comunità più o meno integrate".

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