Una vera e propria svolta nelle indagini sulla scomparsa di Angela Stefani, bolognese ma residente a Salemi in provincia di Trapani. La donna sarebbe stata uccisa. Stamattina i carabinieri hanno arrestato il compagno, Vincenzo Caradonna, 47 anni originario di Salemi, con l'accusa di omicidio volontario, distruzione e occultamento di cadavere e detenzione di ordigni esplosivi. Era subito finito nel mirino degli inquirenti Caradonna poco dopo la scomparsa della donna denunciata dall'ex marito di lei e da uno dei suoi figli. Caradonna si era limitato a dire ai carabinieri che non l'aveva più ritrovata nel letto. Oggi una svolta decisiva con i militari della sezione operativa di Mazara del Vallo in provincia di Trapani e della stazione carabinieri di Salemi, guidata dal maresciallo maggiore Calogero Salvaggio, che hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo nei confronti dell’ex compagno, ora accusato di omicidio.
La donna, madre di due figli avuti dalla pregressa relazione con Rosario Scianna, pastore salemitano, era scomparsa da tempo. Ed era stato proprio l'ex marito a denunciare tutto ai carabinieri che hanno fatto partire le ricerche, coordinate dalla procura di Marsala in sinergia con la prefettura di Trapani. Sono stati battuti palmo a palmo vaste aree urbane e rurali, compresi laghi, fiumi e pozzi della campagna salemitana e dei comuni limitrofi ritenuti di interesse. I carabinieri hanno anche avuto l'aiuto dei cani "molecolari" addestrati nella ricerca di persone scomparse, del supporto aereo degli elicotteri con cui sono stati battuti circa 300 ettari di terreno, dell’intervento di squadre specializzate dei vigili del fuoco di Trapani con cui sono stati ispezionati oltre venti pozzi di volta in volta segnalati e ritenuti di interesse per il ritrovamento del corpo.
Intanto, però, sono state avviate articolate indagini di polizia giudiziaria. I carabinieri del Ris di Messina e della compagnia di Mazara del Vallo hanno effettuato vari sopralluoghi dei luoghi frequentati dalla donna prima della sua scomparsa, tra questi le abitazioni di via Verga e di contrada Baronia nelle quali la donna aveva vissuto insieme al compagno Vincenzo Caradonna. Entrambi gli immobili, infatti, vennero sequestrati per consentire al personale specializzato di effettuare gli accertamenti tecnico-scientifici. Durante le indagini sono state ascoltate numerose persone che hanno permesso di riscostruire le ultime ore di vita della donna e che hanno svelato la personalità violenta di Caradonna. Massiccia l’attività tecnica mediante ausilio di intercettazioni ambientali e telefoniche e sistemi di videosorveglianza, che poi si sono rivelate preziose per carpire fonti probatorie di assoluto pregio. A quel punto cresceva sempre di più l'ipotesi dell'omicidio.
Fondamentale il lavoro dei Ris. I carabinieri, hanno scoperto tracce di sangue all'interno di uno degli appartamenti sequestrati. Dalle analisi è emerso come vi fosse stato un grossolano tentativo di bonificare l’ambiente del soggiorno, essendo state ripulite alcune zone presumibilmente interessate dall’aggressione. Grazie all’utilizzo del luminol sono stati esaltati numerosi dettagli e repertate molteplici tracce ematiche appartenute alla donna scomparsa. E con l'utilizzo della Bpa, la Bloodstain Pattern Analysis, uno studio approfondito sulle macchie di sangue che vengono trovate, i Ris sono riusciti a ricostruire la dinamica dell’evento delittuoso, i punti di impatto che hanno originato quelle macchie e le traiettorie percorse dalle stesse. Insomma, analisi che hanno permesso di stabilire con certezza che in quella casa c'è stata una violenta aggressione, a seguito della quale Angela Stefani avrebbe riportato delle gravi ferite con perdita di sangue.
E sarebbero almeno sei i colpi inferti alla donna. Per Caradonna, dunque, sospettato numero uno fin dall'inizio, sono scattate le manette e l'accusa pesante di omicidio. E, dopo le formalità di rito, l'uomo è stato condotto al carcere di Trapani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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