In tempi di emergenza coronavirus, il telelavoro per ora è l'unica soluzione. E anche il tribunale di Agrigento si organizza. Proponendo ed effettuando veri e propri processi "online" e con giudici, imputati e avvocati connessi via skype. Il primo esperimento è andato in scena ieri al tribunale della città dei templi. Per la prima volta si è scelto un caso abbastanza semplice. L'udienza era quello del procedimento per l'affidamento tutelare di un minorenne.
Il giudice Giovanna Claudia Ragusa della sezione civile, da remoto, ha incontrato virtualmente avvocati e parti, presenti invece all'interno di un'aula del palazzo di giustizia. Qualche secondo di attesa per mettere a punto il collegamento inquadrando le parti che comunque hanno rispettate la distanza di un metro secondo le nuove disposizione del premier Giuseppe Conte, poi i tecnici hanno attivato l'applicazione sul pc e il giudice, da casa sua, ha fatto lo stesso aprendo il verbale di udienza. Scena inedita, destinata a ripetersi nelle prossime settimane.
Si tratta di una novità introdotta dal direttore generale del ministero della Giustizia per cercare di portare avanti la macchina giudiziaria in una fase di totale emergenza nazionale. Almeno fino a tutta la prossima settimana le udienze sia civili che penali, con poche eccezioni, fra cui casi di questo genere, sono state tutte rinviate d'ufficio. Il tribunale di Agrigento è stato anche ufficio "pilota" nell'introduzione del processo civile telematico già dal 2012, utilizzato due anni più tardi a pieno regime su tutto il territorio nazionale.
Insomma non solo la macchina dei tribunali si riorgannizza. Anche gli ospedali sperimentano la telemedicina. Come il policlinico Paolo Giaccone di Palermo che ha lanciato la nuova iniziativa per il reparto di medicina orale che offre consulti a distanza agli odontoiatri di Palermo, Agrigento, Trapani, Enna e Caltanissetta per le patologie odontostomatologiche.
Il servizio è gestito da Olga Di Fede e Giuseppina Campisi attraverso uno spin-off (GOforMed) dell’università degli studi di Palermo e permette agli odontoiatri di inviare una richiesta di consulto attraverso la App DoctOral (scaricabile gratuitamente su smartphone e tablet), allegando una foto scattata in diretta al cavo orale del paziente o precedentemente acquisita e dettagliando il loro quesito.
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