La Pampanini torna sul set: «A 84 anni mi vuole Almodóvar»

Prima Miss Italia della repubblica, prototipo della diva maggiorata, corteggiata invano da Totò e Orson Welles, a 84 anni Silvana Pampanini torna clamorosamente al cinema. E non in un filmetto qualunque con un regista sconosciuto, ma nella prossima pellicola di Pedro Almodóvar.
La notizia, ormai certa, è stata resa nota dalla stessa attrice, che l’ha confidata agli amici più stretti. «Pedro Almodóvar mi vuole assolutamente come guest star nel suo prossimo film, che sarà in lavorazione a Roma l’anno prossimo - ha dichiarato l’intramontabile attrice dalla sua bella casa di Roma vicino allo Stadio Flaminio -; sarà l’ultimo exploit di una carriera ricca di soddisfazioni fortunatamente durata decenni. Non avrò e non pretendo il ruolo della protagonista, ma sarà un film importante, come tutti quelli di Almodóvar, e sarà distribuito in tutto il mondo. Una occasione per farmi vedere ancora da tutti». Più volte Almodóvar ha manifestato la sua ammirazione per Silvana Pampanini e per altre storiche attrici degli anni Cinquanta come Antonella Lualdi, Elsa Martinelli, Eleonora Rossi Drago. Questa volta sembra fatta e i fan della Pampanini si scatenano su Facebook. «Speriamo vada tutto bene, anche se la cosa è ormai sicura - annuncia Paolo Claudio Girolami, superfan dell’attrice e autore del libro-autobiografia Splendida insolente, che uscirà tra pochissimo per l’editore Mauro Bonanno -; è stata contattata dal gruppo di lavoro del regista spagnolo il mese scorso e si è fatta pregare un po’, ma poi ha deciso di tornare sul set».
La Pampanini, abituale frequentatrice a tutt’oggi dei salotti televisivi, come quelli di Maurizio Costanzo oppure de La vita in diretta (alla sua età non le manca la vis polemica e in tv non manca di fare dichiarazioni coraggiose e scomode come: «In Italia per lavorare nello spettacolo devi essere puttana o comunista»), mancava dal grande schermo dal 1983, quando girò Il tassinaro con Alberto Sordi (che ne fu anche il regista). C’è attesa dunque per il ritorno in scena della Pampanini ma anche per il volume di Girolami, che segue un’autobiografia scritta nel 1996.
«Anche il mio libro ha una lunga gestazione - dice Girolami - ma si può leggere una anticipazione su Internet, su Wikipedia. Sono un fan ma un fan critico. Come si fa a non amare un personaggio del genere.

Però oltre alla storia esprimo anche i miei giudizi. I miei amici dicono che dovrei andare da lei per concordare alcuni passaggi, ma io preferisco dare la mia visione del personaggio. Una donna e un’artista unica e inimitabile, un mito».

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